
Sostenibilità: Il 2021 sarà l’anno più green di sempre
L’anno più green potrebbe essere il 2021
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Le energie rinnovabili spingono la ripresa e l’occupazione
Grazie alle energie rinnovabili a supporto della ripresa economica, nel 2019 sono cresciuti i posti di lavoro e gli investimenti.
Nonostante il periodo durissimo per l’economia, i dati mostrano che il settore green continua a crescere e a creare occupazione: oltre mezzo milioni di occupati in più, tra cui molti lavoratori specializzati.
Un considerevole aumento che è da attribuirsi alla nascita di numerose start-up con valori e obbiettivi green.
Gli occupati nel settore delle energie rinnovabili sono quasi 11,5 milioni, con una importante presenza femminile rispetto al settore dei combustibili fossili.
Il continente che detiene il primato di lavoratori specializzati nel settore è l’Asia, con il 63% del totale, soprattutto nel fotovoltaico e nei biocarburanti.
In Africa, invece, prevale il fotovoltaico Off-grid, ovvero quegli impianti non connessi alla rete pubblica che permettono di sfruttare direttamente l’elettricità prodotta.
L’occupazione nelle energie rinnovabili: fotovoltaico in testa
Il fotovoltaico è il settore delle energie rinnovabili che impiega più lavoratori.
Secondo il recente rapporto “Renewable Energy and Jobs – Annual Review” pubblicato da IRENA (Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili), gli occupati nel fotovoltaico sono 3,8 milioni su un totale di 11,5.
A seguire, troviamo:
- Biocarburanti liquidi: 2,4 milioni di occupati;
- Idroelettrico: 1,9 milioni di occupati;
- Eolico: 1,1 milioni di occupati;
- Solare termico: 823 mila occupati.
La ripresa economica post covid passa dalle rinnovabili
Le fonti rinnovabili, oltre a contrastare il cambiamento climatico e l’inquinamento, possono compensare la perdita di occupazione dovuta al declino delle fonti fossili.
Secondo un altro documento pubblicato da IRENA, “Post Covid Recovery“, circa 5 milioni e mezzo di lavoratori potrebbero essere impiegati nelle rinnovabili nei prossimi 3 anni.
Questo “riassorbimento” sarebbe poi destinato a continuare e porterebbe a 30 milioni il numero di lavoratori nelle energie rinnovabili entro il 2030.
Investire sul nostro futuro
Investire sulla transizione energetica significa investire sul futuro del mondo, perché ambiente, sostenibilità, salute e occupazione sono strettamente legate.
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GREEN NEW DEAL: L’Italia deve ripartire puntando sulla sostenibilità
Risale a gennaio di quest’anno l’annuncio dell’Unione Europea dello stanziamento di 1000 miliardi di euro per realizzare un Green Deal e raggiungere l’obiettivo delle emissioni zero entro il 2050.
Il piano di investimenti si svolgerà nell’arco di 10 anni e impegnerà circa un quarto del bilancio della UE.
Si tratta di una svolta nella lotta ai cambiamenti climatici, che viene a coincidere con uno dei periodi più difficili che l’Europa abbia attraversato dal Dopoguerra ad oggi.
L’epidemia del Covid-19, che minaccia di prolungarsi fino al prossimo anno, sta mettendo a dura prova l’economia di tutti i paesi con migliaia di attività costrette a chiudere e aiuti statali che, in molti casi, si fanno attendere.
Per questi motivi potremmo trovarci di fronte a un’occasione irrinunciabile per rilanciare l’economia italiana investendo sulla sostenibilità ambientale.
Il mondo delle imprese si mobilita
Proprio verso l’obbiettivo di una ripresa verde, è rivolto il manifesto “Uscire dalla pandemia con un nuovo Green Deal per l’Italia”, firmato da 110 esponenti di importanti imprese, enti e associazioni.
Quello proposto, è un approccio basato su un’economia circolare, attraverso cui affrontare le minacce globali, come il riscaldamento climatico e le pandemie, e allo stesso tempo, dare impulso all’economia.
“Servono misure per rendere le nostre società, i nostri sistemi sanitari e la nostra economia più resilienti nei confronti delle pandemie, ma anche per affrontare altre minacce per il nostro futuro . Innanzitutto la grande crisi climatica, alimentata da un modello di economia lineare ad elevato consumo di energia fossile e spreco di risorse naturali”. Si legge nel manifesto.
Valorizzare “le migliori potenzialità dell’Italia: quelle legate alle produzioni di qualità, sempre più green; quelle in cui ha raggiunto livelli di eccellenza, come il riciclo dei rifiuti, pilastro dell’economia circolare, l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili di energia; quelle del nostro modello di agricoltura sostenibile e delle altre attività della bioeconomia rigenerativa; quelle delle città, da rilanciare con un vasto programma di rigenerazione urbana in chiave green; quelle dell’importante capitale naturale, necessario per il rilancio di diverse attività economiche come il turismo; quelle della transizione a basse emissioni e con carburanti alternativi verso la mobilità decarbonizzata, elettrica e condivisa e quelle dell’innovazione digitale”.
Il messaggio è chiaro. Le imprese italiane, quelle che sostengono il Paese intero, sono pronte al cambiamento e ad abbracciare nuove filosofie produttive. Il Paese è pronto a lasciarsi alle spalle il passato e progredire.
Questo documento verrà invitato al Parlamento, al Governo e, naturalmente, alle istituzioni europee, con l’auspicio che gli stanziamenti previsti siano utilizzati in modo efficace.
Il futuro è a portata di mano
Quella del Green New Deal una sfida che nei prossimi dieci anni ci porterà a cambiare il nostro modo di consumare, di costruire e di alimentarci.
Gli ambiti in cui sarà necessario intervenire sono svariati: la mobilità e mezzi di trasporto, la produzione dell’energia, l’efficienza energetica degli edifici, le crisi industriali che minacceranno i posti di lavoro, l’agricoltura, etc…
Sta iniziando una fase complessa della nostra storia, che, però, porta con sé la promessa di catapultarci in una nuova era di progresso.
L’epidemia ci sta mettendo a dura prova, ma la crisi che si preannuncia potrebbe trasformarsi in una rivoluzione.
Non resta che chiedersi: Saremo all’altezza della sfida?
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