
Sospensione di luce e gas senza preavviso: si può fare ricorso?
Vi svegliate una mattina, volete fare colazione ma il bollitore non si accende. È un blackout? Vi chiedete. No, vi è stata sospesa la fornitura di energia elettrica!
Un’evenienza davvero spiacevole, ma può capitare a tutti di dimenticare di pagare una fattura, oppure che arrivi già scaduta a causa di un ritardo del servizio postale.
In questi casi il fornitore deve inviarvi un sollecito di pagamento, e così facendo, informarvi del mancato saldo delle fatture. Ricevuto il sollecito, sarà vostra responsabilità provvedere al più presto a saldare la bolletta arretrata e quindi inviare la ricevuta al fornitore per comunicargli di aver pagato.
Nell’eventualità, invece, che il fornitore dovesse sospendere l’erogazione dell’elettricità o del gas senza preavviso potrebbe commettere un illecito.
Ciò significa che se questo fosse il vostro caso, potreste avere diritto a sporgere un reclamo e ricevere un risarcimento.
Come stabilito nelle condizioni generali del contratto di fornitura, infatti, il distacco dell’utenza non può essere eseguito se il gestore non ha inviato precedentemente un sollecito di pagamento o una diffida legale. Per tanto, anche se il cliente non avesse saldato alcune fatture, in assenza di preavviso scritto il distacco non sarebbe consentito.
Bisogna precisare, però, che se la mancata ricezione del sollecito è dovuta a un disservizio delle poste, il cliente non può rivalersi sul fornitore, in quanto esso non è considerato legalmente responsabile dell’errore.
Ho diritto al rimborso?
Al fine di tutelare il cliente, l’Autorità ha stabilito che il distacco per morosità, può avvenire solamente:
- Successivamente alla messa in mora del cliente
- nei casi in cui l’importo del mancato pagamento sia superiore al deposito cauzionale
- quando appurato che non ci sia stato alcun malfunzionamento del contatore
Detto ciò, se il distacco avviene senza preavviso il cliente ha diritto ad un indennizzo fissato dall’Autorità. Si tratta di un rimborso automatico di 20€ in caso di:
- mancato invio da parte del fornitore della costituzione in mora
- mancato rispetto dello stesso del termine ultimo di pagamento indicato nella raccomandata
- mancato rispetto del termine massimo di 10 giorni dall’emissione della comunicazione e l’effettivo invio
Pagamento ritardato della fattura: cosa comporta?
Il ritardo nel pagamento comporta che il cliente sarà tenuto a pagare non solo l’intero importo della fattura, ma anche gli interessi di mora e legali.
In realtà, gli obblighi del clienti moroso variano anche a seconda del mercato di cui fa parte il suo contratto.
Un cliente con contratto del mercato tutelato (e considerato buon pagatore) può pagare solo gli interessi legali, a condizione che paghi entro 10 giorni dalla data di scadenza della bolletta.
Un cattivo pagatore, invece, dovrà versare gli interessi di mora al tasso fissato dalla Banca centrale europea, con un aggiunta del 3,5%.
Altresì, ai clienti con un contratto del mercato libero il venditore può esigere, in aggiunta agli interessi di mora, anche le spese previste dal contratto.
La bolletta anomala
Le bollette che presentano addebiti di conguagli basati su fatture stimate (o importi sbagliati) e che sono già state contestate dal cliente con un reclamo scritto, sono le cosiddette bollette anomale.
In casi come questi, prima di staccare l’utenza, il fornitore è tenuto a rispondere al reclamo.
Rientrano in questa casistica le bollette:
- che presentano ricalcoli previsti nella bolletta 2.0
- che fanno riferimento a dati stimati che seguono altre bollette stimate
- della luce con importo superiore al 150% della media degli ultimi 12 mesi
- del gas con importo doppio del più alto negli ultimi 12 mesi
- emesse successivamente all’attivazione della fornitura, con valori anomali e diversi a quelli dell’autolettura del cliente
Evitare il distacco delle fornitura
Incorrere in una morosità, come abbiamo visto, può avere conseguenze spiacevoli anche dal punto di vista economico.
Il servizio postale non è sempre affidabile e i ritardi nelle consegne sono abbastanza frequenti.
Come fare, quindi, per assicurarsi che le bollette arrivino sempre nei tempi prestabiliti?
In realtà, è molto semplice. Basta sfruttare il mezzo più immediato che abbiamo a disposizione, ovvero la rete internet.
Scegliendo come metodo di ricezione delle fatture la bolletta web non avrete mai più ritardi nella consegna. Le bollette di luce e gas vi verranno inviate via email direttamente alla vostra casella di posta elettronica o potrete scaricarle dal sito del vostro fornitore.
Volete un metodo ancora più immediato e senza la possibilità di errori?
Richiedete l’addebito su conto corrente bancario. In questo modo, l’importo delle bollette vi verrà addebitato automaticamente sul vostro conto personale e eviterete di stampare il bollettino per poi andarlo a pagare in posta o in banca.
Questi semplici accorgimenti vi permetteranno di gestire con serenità le vostre utenze: i vostri pagamenti saranno sempre impeccabili e non rischierete mai la messa in mora.
Un’ultima cosa. L’addebito su conto corrente non risolverà il problema di una bolletta troppo cara, giusto?
Per questo vi consigliamo di consultare le nostre nuovissime offerte luce e gas cliccando QUI.
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A presto!
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Messa in mora o sospensione della fornitura: che fare quando accade?
Può capitare a tutti di dimenticare una bolletta e mancare la scadenza per il pagamento. A volte, bisogna dirlo, la colpa non è attribuibile al cliente ma al fornitore che non invia la bolletta per tempo.
In casi come questi le società di vendita agiscono di conseguenza e mettono in atto il processo della, cosiddetta, messa in mora.
Si tratta di un provvedimento che aggiunge un sovrapprezzo al totale da pagare in fattura, una maggiorazione dovuta al ritardo del pagamento da parte del cliente o la totale assenza di esso.
Se la situazione morosa del cliente si protrae nel tempo, allora il gestore in questione può mandare al distributore la richiesta per la sospensione della fornitura del contatore.
La sospensione
Si tratta di una misura estrema e deve avvenire secondo modalità tempi precisi, stabiliti dalla ARERA nel TIMOE (Testo Integrato delle Morosità Elettriche, emanato dall’ARERAstessa).
Il TIMOE, infatti, gestisce, regola e controlla le situazioni limite nella fornitura dell’energia.
Prima di tutto, la richiesta deve essere inoltrata soltanto dopo la comunicazione della decisione di avviare il processo di messa in mora.
Questa comunicazione deve avvenire esclusivamente tramite mezzi rintracciabili come:
- Raccomandata con ricevuta di ritorno
- Posta elettronica certificata (mail PEC)
La sospensione può avvenire solo in queste casi e in queste determinate situazioni:
- sono trascorsi 15 giorni solari dall’invio al cliente della raccomandata
- sono passati 10 giorni solari dal ricevimento della ricevuta di avvenuta consegna della PEC;
- sono passati 20 giorni solari dall’emissione della raccomandata, se il fornitore non è in grado di dimostrare la data di invio.
Una volta che ulteriori 3 giorni lavorativi dalla scadenza della raccomandata (o PEC) sono passati senza che sia stata saldata la fattura, il gestore è autorizzato a procede a sospensione la fornitura del cliente moroso.
In realtà, però, la sospensione non avviene da un momento all’altro.
Inizialmente, infatti, viene imposta una riduzione di potenza del 15% di quella disponibile. Questa misura viene applicata per un periodo di 15 giorni, trascorso il quale avverrà la totale sospensione dell’erogazione di corrente elettrica.
Hai dimenticato una bolletta? Niente panico!
Se vi trovate nella spiacevole situazione che abbiamo poc’anzi descritto, niente è perduto.
Potete evitare la messa in mora e la successiva interruzione di energia dimostrando di aver effettuato il pagamento entro il termine ultimo stabilito.
È, perciò, consigliabile contattare al più presto il fornitore per accelerare i tempi.
Nel caso di sospensione, il fornitore potrebbe addebitarvi anche un corrispettivo per la riattivazione dell’energia e per i costi di gestione per l’interruzione o la riduzione della fornitura.
Il registro TIMOE
Per rimuovere il proprio nome da questo registro è sufficiente saldare la morosità.
A un utente che ha subito sospensione della fornitura viene assegnata la poco lusinghiera etichetta del “cattivo pagatore“. Questa etichetta sarà visibile a tutte le società di vendita e potrebbe creare qualche problema all’utente al momento di stipulare un nuovo contratto.
È giusto comunque precisare che l’uscita dal TIMOE non sarà immediata. L’utente permarrà nell’elenco per un po’ di tempo e quindi verrà rimosso.
E se il gestore non rispetta le tempistiche?
Può accadere che il fornitore non segua strettamente le disposizioni. Nel caso in cui non vengano rispettate le modalità o le tempistiche stabilite nel TIMOE, il cliente avrà diritto a un indennizzo.
Gli importi di questo indennizzi potranno essere versati direttamente al cliente o stornati dalla prima fattura utile.
In ogni caso, il fornitore non potrà richiedere nessun pagamento al cliente per la sospensione o la riattivazione della corrente elettrica.