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Piano contenimento dei consumi di gas, pubblicato il documento

Il Mise ha pubblicato nella giornata di oggi il “Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas”, il documento a cui il Paese dovrà fare riferimento nell’affrontare il prossimo insidioso inverno.

Con questo documento il Ministero della Transizione Ecologica stabilisce tre direttrici fondamentali da seguire per abbattere i consumi di metano, raggiungere la sicurezza energetica e rispettare la prima deadline stabilita dalla Commissione Europea, ovvero il 31 marzo 2023.

A farne le spese, purtroppo, ancora una volta, sarà l’ambiente. Infatti, meno gas non significherà meno emissioni.

Vi spieghiamo tutto nei prossimi paragrafi.

Il Piano contenimento dei consumi di gas: le 3 direttrici

Il Mise ha stabilito come strategiche:

  • la “massimizzazione della produzione di energia elettrica con combustibili diversi dal gas
  • una “misura amministrativa di contenimento del riscaldamento
  • misure comportamentali (a costo zero)” e “misure comportamentali (con investimento iniziale)”

La massimizzazione della produzione di energia elettrica con combustibili diversi dal gas

La produzione dell’energia elettrica in Italia avviene in gran parte con l’utilizzo di gas naturale. Ciò significa che per diminuire la dipendenza dal gas russo è necessario massimizzare la generazione elettrica con altri tipi di combustibili. Ecco la ragione per cui le centrali a carbone ancora presenti sul territorio stanno già operando a massimo regime, ma oltre al carbone entreranno in gioco anche olio combustibile e bioliquidi. Le rinnovabili sono relegate ancora una volta in secondo piano.

Si legge nel documento:

Per ridurre il consumo di gas rispetto al tendenziale, un contributo di diversificazione ulteriore rispetto all’apporto delle rinnovabili può essere ottenuto dalla massimizzazione della produzione di energia elettrica da impianti che usano combustibili diversi dal gas (carbone, olio combustibile e bioliquidi), già oggi sostenuta dagli alti prezzi dell’energia elettrica sul mercato.”

Secondo le stime attraverso questa “strategia”:

[…] la massimizzazione della produzione a carbone e olio delle centrali esistenti regolarmente in servizio contribuirebbe per il periodo 1° agosto 2022 – 31 marzo 2023 a una riduzione di circa 1,8 miliardi di Smc.

Nel caso dei bioliquido, invece, l’intento è:

“[…] evitare la riduzione delle ore di funzionamento di tali impianti a causa degli
elevati costi della materia prima, autorizzando transitoriamente l’esercizio a gasolio.

Il contenimento dei consumi di gas ottenuto in questo modo è stimato in 290 milioni di metri cubi. Il totale sarà quindi di 2,1 miliardi di metri cubi di gas naturale sostituiti.

La misura amministrativa di contenimento del riscaldamento

Allo scopo di contenere i consumi di gas non poteva mancare un intervento sui riscaldamenti, visto e considerato il loro impatto. A riguardo, il Piano contiene misure amministrative su temperature massime, date e orari di accensione dei riscaldamenti che verranno stabilite da un apposito decreto entro la fine del mese corrente.

La durata di esercizio degli impianti termici viene ridotta di 15 giorni posticipando di 8 giorni la data di accensione e anticipando di 7 giorni la data di spegnimento. Inoltre, viene ridotta di 1 ora la durata giornaliera di accensione:

  • Zona A: 5 ore giornaliere dal 8 dicembre al 7 marzo;
  • Zona B: 7 ore giornaliere dal 8 dicembre al 23 marzo;
  • Zona C: 9 ore giornaliere dal 22 novembre al 23 marzo;
  • Zona D: 11 ore giornaliere dal 8 novembre al 7 aprile;
  • Zona E: 13 ore giornaliere dal 22 ottobre al 7 aprile;
  • Zona F: nessuna limitazione.

Il Piano interviene anche sulla media ponderata delle temperature dell’aria stabilendo dei limiti:

  • massimo 17°C con +/- 2°C di tolleranza negli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili;
  • massimo 19°C con +/- 2°C di tolleranza in tutti gli altri casi.

La stima di risparmio di gas naturale fatta da ENEA è di 3,18 miliardi di metri cubi.

Le misure comportamentali di contenimento dei consumi di gas : a costo zero e con investimento iniziale

Il contenimento dei consumi di gas dipende anche dalle scelte dei cittadini, che devono acquisire maggiore consapevolezza dell’impatto delle proprie azioni e maggiore responsabilità.

Le misure a costo zero lanciate dal Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas consistono in:

“[…] una campagna di sensibilizzazione, con il supporto della Presidenza del Consiglio dei Ministri e di ENEA, al fine di suggerire una serie di comportamenti virtuosi che potranno contribuire, anch’essi, a limitare il consumo di energia con riduzione dei costi di bolletta degli utenti e impatti positivi anche sull’ambiente.

Tra i consigli pratici per limitare il proprio impatto a costo zero troviamo:

  • ridurre temperatura e durata delle docce
  • impiegare pompe di calore elettriche anche per il riscaldamento invernale
  • abbassare la fiamma dei fornelli dopo l’ebollizione
  • ridurre il tempo di accensione del forno
  • utilizzare lavastoviglie e lavatrice a pieno carico
  • scollegare la spina di alimentazione della lavatrice quando non in funzione
  • spegnere il frigorifero o inserire la funzione a basso consumo nei periodi di vacanza
  • non lasciare in stand-by TV, decoder, DVD ma scollegare la spina di alimentazione
  • ridurre il tempo di accensione delle lampadine

ENEA ha stimato che questi semplici accorgimento potrebbero portare di un risparmio di gas a livello nazionale fino a 2,7 Smc.

Tra le misure che comportano un investimento da parte dei privati vengono citate:

  • sostituire elettrodomestici e climatizzatori a elevato consumo con modelli più efficienti
  • installare nuove pompe di calore elettriche in sostituzione delle vecchie caldaie a gas
  • installare pannelli solari termici per la produzione di acqua calda
  • sostituire lampadine tradizionali con le molto più efficienti lampadine a LED.

Il beneficio stimato è di 200 milioni di Smc, ma con un potenziale superiore a 1
miliardo di Smc.

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