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Sussidi ai combustibili fossili, nel 2021 sono raddoppiati

I sussidi ai combustibili fossili continuano ad aumentare a livello globale. Solo il carbone ha perso finanziamenti pubblici nel 2021, mentre gli altri combustibili fossili hanno visto i loro sussidi raddoppiati.

Questo è quanto emerge dal monitoraggio di Ocse e Iea che ha analizzato le scelte energetiche pubbliche delle 51 maggiori economie del mondo che complessivamente rappresentano l’85% della produzione energetica mondiale.

I sussidi fossili sono stati di quasi 700 miliardi di dollari nel 2021, il doppio rispetto all’anno precedente, e le prospettive per il 2022 non lasciano sperare in una diminuzione. Il lento percorso di decarbonizzazione vede pertanto l’ennesima inversione di tendenza che implica uno spostamento in avanti degli obbiettivi climatici.

Il calo registrato tra il 2018 e il 2020 è ormai storia: i livelli dei sussidi ai combustibili fossili sono risaliti a quelli del 2010. I sussidi al greggio sono cresciuti del 154% da 196 a 302 miliardi di dollari, quelli per il gas del 247% da 67 a 166 miliardi e quelli all’elettricità addirittura del 264% da 79 a 209 miliardi. Solo il settore del carbone ha visto una riduzione dei sussidi con un -7%: da 20,6 a 19,2 miliardi di dollari.

Eppure ad ogni conferenza – G7, G20, G26, COP – i Paesi fanno nuove promesse che puntualmente accantonano il giorno seguente.

G20: promesse mai rispettate sui sussidi ai combustibili fossili

Gli accordi presi durante il G20 si sono rivelati vane promesse. Il G20 rappresenta le 20 principali economie del Pianeta, i 20 maggiori responsabili del riscaldamento globale, e i numeri non lasciano spazio a dubbi: nel 2021, in un solo anno, i sussidi fossili in questi Paesi sono aumentati da 147 a 190 miliardi di dollari. Si tratta di un aumento di quasi il 50% rispetto al 2021 e del 17% sul 2019.

La decarbonizzazione viene troppo spesso sbandierata appare ancora lontanissima e anche nel 2022 non è realistico aspettarsi progressi: la crisi energetica provocata dalla guerra in Ucraina ha fatto impennare i prezzi dell’energia e sono previsti ulteriori aumenti dei sussidi alle fossili.

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