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Risparmio energetico, torna l’ora legale per abbattere i consumi

Il risparmio energetico è un tema cruciale del nostro tempo. Il caro prezzi dell’energia e la sfida del riscaldamento globale impongono un drastico taglio dei consumi energetici e l’introduzione dell’ora legale, che scatterà nella notte tra il 25 e il 26 marzo, è fondamentale in tal senso.

Purtroppo però ogni anno si riaccende il dibattito sull’utilità di questa misura e crescono i sostenitori della sua abolizione.

In questo articolo proveremo a fugare ogni dubbio sull’impatto positivo dell’ora legale sul risparmio energetico.

Ora legale e risparmio energetico: pro e contro

Mentre in Europa la discussione rimane accesa, l’Italia continua a rimandare una decisione definitiva sull’abolizione dell’ora legale.

I detrattori dell’ora legale affermano che causa un maggior consumo di energia per il riscaldamento a inizio giornata e un maggior consumo di carburante dovuto all’aumento del traffico nelle sere in cui vi è più luce.

Tuttavia, i vantaggi dello switch dell’ora sono talmente importanti da rendere il dibattito chiuso in partenza. Infatti, secondo i dati di una ricerca Terna (società che gestisce la rete elettrica nazionale) nel 2022 il semplice atto di portare le lancette avanti di un’ora ha determinato:

  • il risparmio di 420 milioni di kilowattora di energia elettrica, un valore che equivale all’elettricità consumata da 150.000 famiglie in un anno
  • 190 milioni di euro spesi in meno
  • la mancata emissione di circa 205.000 tonnellate di CO2 (questo dato riguarda il 2020, nel 2022 è stato sicuramente superiore)

I numeri parlano chiaro: non solo l’ora legale non deve essere abolita ma andrebbe estesa a tutto l’anno.

Da cosa deriva il risparmio di energia?

Il risparmio energetico deriva da vari fattori, dei quali la riduzione delle ore di illuminazione è solo il più ovvio.

Gli edifici non utilizzano l’energia elettrica limitatamente all’illuminazione, pertanto è necessario calcolare i consumi complessivi di un immobile. Che cosa succede ai consumi dovuti al riscaldamento e al raffreddamento degli edifici quando scatta l’ora legale?

I ricercatori dei laboratori svizzeri EMPA (Swiss Federal Laboratories for Materials Science and Technology) hanno indagato la domanda di energia degli uffici prendendo in considerazione tutti i fattori. Per farlo hanno creato simulazioni dell’utilizzo di elettricità con e senza ora legale in 15 città americane, tenendo conto anche dei futuri cambiamenti climatici da oggi al 2050. I risultati hanno mostrato che il risparmio si aggira attorno al 6%.

Tuttavia, questo risparmio verrebbe diminuito dalla crescita della domanda di riscaldamento (+4,4%), dovuta all’inizio anticipato della giornata lavorativa. Ma, secondo i ricercatori, il bilancio rimarrebbe positivo perché durante la stagione calda l’ora legale ridurrebbe di 60 minuti la necessità di raffreddamento degli uffici.

Nel complesso, in qualsiasi possibile scenario futuro, mantenere l’ora legale garantirebbe un significativo risparmio energetico.

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