
STOP al gas e STOP alla guerra: facciamoci sentire!
Diciamo stop alla guerra e stop al gas! Rifiutiamo di continuare a sostenere scelte politiche assurde e prive di una visione a lungo termine, mandiamo un segnale firmando questa petizione online: “Spegni il Gas per il NO ALLA GUERRA” .
A lanciarla siamo stati proprio noi di Futura Energie, noi che da sempre crediamo in un futuro di sostenibilità ambientale e pace tra i popoli.
La crisi energetica, già iniziata prima della guerra in Ucraina, ha fatto impennare i costi del gas naturale e l’Italia è stato uno dei Paesi più colpiti. Lo stiamo constatando nelle bollette dell’energia, gli aumenti sono davvero importanti: come abbiamo già riportato, i dati forniti da ADICONSUM mostrano che i rincari toccano il 65% sulle bollette elettriche e il 59% su quelle del gas naturale.
Di conseguenza, tra le questioni di cui si discute nel Paese in questo periodo c’è la dipendenza dell’Italia dal metano importato dalla Russia: il 40% del gas che utilizziamo, infatti, proviene proprio da lì.
Rinunciare al gas significherebbe boicottare il regime di Putin lanciando un forte NO alla guerra.
Sorge quindi una domanda: possiamo rinunciare al gas, possiamo creare un sistema energetico che ci renda energeticamente indipendenti e padroni del nostro destino?
Vediamo quali sono le opzioni a disposizione.
Nucleare e carbone come alternativa al gas? No, grazie!
Ne abbiamo parlato spesso negli ultimi tempi, in particolare in un recente articolo (puoi trovarlo a questo link), perché ogni volta che c’è una crisi i sostenitori delle fonti fossili e del nucleare tornano a farsi sentire.
Pensare di rinunciare al gas grazie all’apporto di nuove centrali nucleari o riattivando vecchie centrali a carbone dismesse significa rivolgere lo sguardo al passato, significa proporre un falso modello di progresso che ignora i temi ambientali e catapulta il Paese 30 anni indietro. Non si può risolvere un problema con la stessa mentalità che lo ha creato (concetto attribuito ad Albert Einstein).
Inoltre, produrre energia elettrica da nucleare e carbone è ormai economicamente svantaggioso: il costo dell’energia da nucleare, ad esempio, è circa 3 volte di quella da fotovoltaico e di quella da eolico.
Andiamo oltre, facciamo scelte sulla base di una visione a lungo termine.
In Italia abbiamo già progetti per centinaia di GW di rinnovabili pronti per essere installati, sbloccarne una parte darebbe immediatamente un grande impulso al settore e ci avvicinerebbe all’indipendenza energetica. Ecco la reale alternativa.
Puntiamo sulla transizione ecologica!
La nostra petizione online su Change.org

Read MoreSTOP AL GAS SUBITO.
La guerra è una cosa fuori da ogni logica! Deve cessare immediatamente!
Non è ammissibile anteporre gli interessi del gas russo agli interessi dell’umanità!
La strada maestra è l’indipendenza energetica che deve passare necessariamente per le fonti rinnovabili, ovviamente ciò esclude il rimettere mano alle fonti fossili come le trivelle selvagge, il nucleare e il carbone.
È il momento di cambiare in fretta, di cambiare ora. Quella transizione ecologica tanto necessaria per il passaggio ad un’umanità a zero impatto: DEVE INIZIARE ORA!
È davvero questo il retaggio che vogliamo lasciare alle generazioni future? Un mondo pieno di scorie radioattive che non sapremo dove stoccare? Aumento drammatico delle emissioni di CO2?
Cambiare ora è possibile, cambiare ora è un dovere di tutti.
La Guerra non deve rappresentare la scusa “perfetta” per tornare indietro di 30 anni nel processo di transizione verde.
LO STOP AL GAS, è un chiaro messaggio per dire basta alla guerra finanziata anche dal gas, basta alla dipendenza dal gas e dalle fonti fossili.
Attiviamoci tutti ora con una sola voce, l’unica direzione possibile per l’umanità sono le fonti rinnovabili e non quelle fossili.
LO STOP AL GAS per dire chiaramente in modo univoco quale direzione vogliamo.
STOP AL GAS per dire STOP ALLA GUERRA e STOP ALLE FONTI FOSSILI.

Il gas supera il carbone nella generazione dell’energia
Grazie all’aumento del costo delle emissioni di CO2 e il crollo del prezzo del gas, già iniziato nel 2019 e proseguito durante l’emergenza Covid, generare energia elettrica da carbone sta diventando sempre meno conveniente.
Nel 2019, infatti, la generazione a carbone è stata svantaggiosa dal punto di vista economico rispetto al gas. Ed è un dato senza precedenti la velocità alla quale il carbone sta perdendo terreno nei confronti di gas e rinnovabili.
Il gas, in particolare, si è posto come la soluzione energetica più conveniente per alimentare le centrali su tutto l’arco del 2019. Un vantaggio che il gas non era riuscito a mantenere per un periodo così lungo da dieci anni a questa parte, ovvero dal periodo della recessione.
Il prezzo del gas in ribasso
Il punto cruciale è stato il rally dei diritti per l’emissione di CO2 che è rimasto stabilmente sopra i 20€ a tonnellata, arrivando a toccare i 29€ durante l’estate.
A contribuire, è stato anche l’eccesso di gas sul mercato, dovuto all’enorme incremento della produzione negli Stati Uniti.
Sul principale hub europeo, il Ttf olandese, di conseguenza il prezzo medio del gas è sceso del 40%, toccando i 13,50 €/MWh, il minimo negli ultimi 15 anni.
A questo ribasso si è aggiunto, dal marzo di quest’anno, il crollo dei consumi conseguente alle misure di prevenzione anti-covid che hanno determinato la chiusura di tutte le attività non essenziali. Il prezzo del gas, perciò, ha continuato la sua discesa avvicinandosi a valori negativi.
Anche alla riapertura delle attività economiche alla fine di maggio, contrariamente a quanto è accaduto per il petrolio, non c’è stato un significativo effetto sul prezzo del gas.
Inoltre, si prevede che questa tendenza dovrebbe proseguire grazie a un ulteriore aumento dell’offerta di Gnl.
La capacità produttiva globale, secondo la società di consulenza Wood Mackenzie, infatti, salirà ancora del 7% (80% negli Usa e il resto in Australia).
Il sorpasso del gas sul carbone
Per la prima dal 2009, in Europa è avvenuto un reale switch da una fonte d’energia a un’altra: le centrali a gas si sono rivelate più competitive di quelle a carbone e a lignite.
Le stime riportano che la generazione a carbone sia scesa del 24% durante lo scorso anno, a fronte di un aumento dell’11% di quella del gas: ciò equivale a un taglio della CO2 di ben 42 milioni di tonnellate, una quantità pari a quasi la metà delle emissioni del nostro Paese.
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