
Autolettura del contatore: è facile se sai come farla
Parliamo di autolettura quando il cliente rileva i consumi reale della sua utenza e li invia al proprio fornitore. È una procedura molto semplice da eseguire, grazie al design dei contatori attuali che consente di individuare i valori rapidamente.
Ma è conveniente per il cliente rilevare in autonomia i consumi o è preferibile ignorarla?
Autolettura del contatore: perché effettuarla con regolarità
Effettuare periodicamente l’autolettura dei contatori è molto importante e può risultare in un risparmio rilevante per il cliente. In assenza di autolettura, infatti, vengono addebitati consumi stimati, consumi presunti calcolati sulla base dei dati storici dell’utente stesso.
È molto frequente che i consumi stimati siano inferiori a quelli reali e questo determina che in una delle bollette successive il cliente potrà trovare la voce “conguaglio”. In questo modo il fornitore compensa la differenza tra i consumi presunti e quelli effettivi addebitandoli tutti in una volta sulla bolletta.
Per evitare bollette molto “salate” e inaspettate, il consiglio è effettuare l’autolettura con regolarità, e pagare, quindi, sempre per l’esatto consumo fatto.
Come effettuare la propria autolettura
La procedura è piuttosto semplice. Prima di tutto, però, è necessario reperire sulla propria bolletta il periodo di tempo entro il quale comunicare i dati.
I fornitori, solitamente, fissano la data riferendosi a un periodo precedente all’emissione della bolletta successiva. Oltre a questo, al momento dell’invio dei dati, il cliente dovrà avere con sé anche il codice cliente, in modo da poterlo comunicare al fornitore di servizi insieme alla lettura.
I canali attraverso cui trasmettere i dati dell’autolettura sono diversi e variano da fornitore a fornitore, ma spesso il cliente ha a disposizione un numero di telefono, un sito web, un numero per sms, una mail, una chat o persino un’applicazione mobile.
Nella successiva bolletta il cliente potrà facilmente verificare che la comunicazione sia andata a buon fine e che il fornitore abbia inserito correttamente i dati dell’autolettura.
L’autolettura sul contatore della luce
A seconda del dispositivo installato la procedura di lettura può variare. Vediamo nel particolare come si effettua:
I contatori di recente installazione sono elettronici e piuttosto semplici da leggere. Basterà premere il tasto accanto al display ripetutamente, finché non appare il valore relativo al consumo.
Viene indicato, solitamente, con il codice “A1 LETTURA= …….”. La parte dopo l’uguale (=) è costituita da numeri e indica i kWh rilevati dal contatore fino a quel momento all’interno della F1.
Il dato che sarà poi fatturato sarà la differenza tra questo valore e quello rilevato nella precedente lettura.
F1, F2, F3 sono i codice che corrispondono alle tre fasce orarie in cui è diviso il calcolo dei consumi.
La F1 riguarda le ore di maggior utilizzo dell’energia, le “ore di punta”, ovvero dalle 8 di mattina alle 19 di sera, dal lunedì al venerdì, festività escluse.
Le F2 e F3 si riferiscono alle “ore intermedie” (7-8 del mattino, 19-23 dal lunedì al venerdì. 7-23 il sabato) e alle “ore fuori punta” (0-7, 23-24, dal lunedì al sabato e tutte le ore nei festivi).
Anche i valori rilevati in queste fasce devono essere comunicati. Premendo ancora il tasto, dopo A1, appariranno A2 e A3, i valori corrispondenti alle fasce F2 e F3.
L’autolettura sul contatore del gas
Per quanto riguarda la fornitura del gas naturale, i moderni modelli di contatore sono in grado di inviare automaticamente via WiFi i dati visualizzati sul display al fornitore.
Purtroppo, sulla maggior parte dei dispositivi non è ancora attiva la telelettura. Per questo motivo, ancora per un po’ di tempo, il cliente è incaricato di comunicare i dati dei consumi al proprio fornitore.
Anche nel caso del contatore del gas, la lettura si effettua premento il tasto vicino al display.
Fatto ciò, il display mostrerà un menù in cui saranno disponibili di dati: il consumo di gas, il codice PDR, lo stato della valvola, la data della chiusura o il tempo trascorso dall’ultimo rilevamento e la portata massima.
Premendo diverse volte il tasto si arriverà alla cifra espressa in metri cubi corrispondente al consumo di gas. Questa cifra dovrà essere comunicata senza i decimali, cioè riportando solo le cifre a sinistra della virgola.
Ancora molto diffuso nel nostro Paese è, invece, il contatore a rulli. Le cifre da prendere in considerazione, in questo caso, saranno solo quelle nere posizionate sulla sinistra, tralasciando le cifre rosse sulla destra.
A prescindere dalla tipologia e il modello di contatore, è fondamentale non considerare gli zeri posti all’inizio, in quanto inutili nella quantificazione del consumo.
Hai dei dubbi? Chiamaci!
Se sei già cliente di Futura Energie e non sei sicuro della tipologia del tuo contatore o delle modalità di lettura e comunicazione, niente paura!
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Dieci semplici modi per risparmiare sulla bolletta del gas
Tra tutte le voci di consumo in un’abitazione privata, quella del gas per il riscaldamento e la cottura dei cibi è decisamente la più costosa.
Come fare, quindi, a limitare la spesa per il gas senza rinunciare al comfort delle nostre case?
Ecco 10 semplici accorgimenti che permettono di tagliare significativamente la bolletta del gas
1. Efficientare il proprio impianto
Per ridurre il consumo di gas è estremamente consigliabile installare una caldaia a condensazione.
Si tratta di una caldaia ad acqua calda nella quale avviene la condensazione del vapore acqueo dei fumi di scarico.
Il vantaggio del suo funzionamento è che la caldaia è in grado di recuperare il calore latente di condensazione e, di conseguenza, ottenere una maggiore efficienza energetica rispetto a una caldaia tradizionale.
Può apparire come un grosso investimento ma ne vale davvero la pena.
Installare una caldaia a condensazione, infatti, può determinare un risparmio che si aggira intorno al 30 per cento del consumo di gas.
Oltre alla caldaia esiste un altro intervento che può notevolmente aumentare la capacità di riscaldamento del vostro impianto, ovvero l’installazione di pannelli radianti.
I pannelli radianti sono sistemi di riscaldamento che sfruttano tubazioni posizionate sotto i pavimenti, nelle pareti o nel soffitto e riscaldano uniformemente le stanze.
2. Utilizzare pompe di calore o il solare termico
Si tratta di sistemi di riscaldamento piuttosto convenienti che non utilizzano il gas ma altre forme d’energia.
3. Installare valvole termostatiche sui termosifoni
Le valvole termostatiche permettono di regolare il gas utilizzato.
Sono importanti per evitare sprechi molto comuni come il calore eccessivo diffuso dai termosifoni e la loro accensione fuori orario.
4. Moderare la temperatura dell’abitazione
Molto spesso tendiamo a esagerare con il riscaldamento, mantenendo nella nostra casa una temperatura eccessiva e non necessaria.
Durante il giorno, infatti, la temperatura ottimale dovrebbe oscillare tra i 19 e i 20 gradi.
Mentre la notte, 18 gradi possono essere sufficienti al nostro benessere.
È importante sapere che l’aumento di un solo grado nella temperatura interna della casa comporta un aumento del 6 per cento del consumo di gas.
5. Sostituire gli infissi
Avere una caldaia efficiente e moderare la temperatura può rivelarsi vano se gli infissi dell’abitazione sono vecchi e efficienti. Questo comporta un’enorme dispersione di calore facendoci spendere molto di più.
La scelta migliore in questi casi è di investire sulla qualità degli infissi e sostituire quelli vecchi.
È un investimento di lungo periodo che sarà compensato dal risparmio in bolletta per molti anni a venire.
Inoltre, per ammortizzare fin da subito la spesa possiamo usufruire dei vari incentivi alla ristrutturazione delle abitazioni che vengono proposti dallo Stato italiano.
Una soluzione davvero economica e pratica, però, può essere quella di provare dei semplici paraspifferi da posizionare lungo i bordi degli infissi.
6. Lasciare liberi i termosifoni
Spesso abbiamo la cattiva abitudine di accumulare oggetti davanti ai termosifoni o, persino, di collocarci un piccolo mobile pensando che ciò non infici la loro capacità di riscaldamento.
Qualsiasi barriera, che si rappresentata da un oggetto o una tenda spessa, disperde una significativa quantità di calore e determina uno spreco di gas.
Lasciamo liberi da impedimenti i nostri termosifoni, aggiungendo magari dei fogli termoisolanti per evitare che il calore si disperda nei muri retrostanti e quindi all’esterno.
7. Usare il buon senso
Individuiamo quelle stanze che sono poco utilizzate, e che quindi non necessitano di molto calore, e spegniamo i termosifoni.
Facile no?
8. Non tenere le finestre aperte per troppo tempo
Siamo abituati ad aprire le finestre per cambiare aria, soprattutto la mattina.
È una buona abitudine motivata dall’igiene e la buona salute, ma può anche disperdere molto calore e farci consumare molto più gas.
Durante l’inverno, in particolare, è consigliabile cambiare aria alla casa quando i termosifoni sono spenti, ad esempio la mattina presto.
9. Moderare il consumo d’acqua calda
A tutti noi piace usare l’acqua calda ma spesso esageriamo e ne consumiamo davvero troppa.
Esiste una soluzione molto semplice e pratica per ridurre il consumo di acqua calda, ovvero applicare un riduttore di flussi ai nostri rubinetti.
Si tratta di uno strumento acquistabile in qualsiasi ferramenta, che con pochi euro di spesa, farà una differenza consistente nella nostra bolletta.
10. Prestare attenzione quando si cucina
Sembrerà un consiglio banale ma scegliere la piastra delle dimensioni giuste per ogni padella, e usare un coperchio, può davvero ridurre il nostro consumo di gas e farci risparmiare.
Un altro trucchetto da tenere a mente consiste nel spegnere il gas poco prima della fine della cottura.
In questo modo sfrutteremo il calore residuo accumulato dal pentola.
Un ultimo consiglio!
Speriamo che questi consigli possano esservi utili e vi invitiamo a metterli subito in pratica!
Senza un’offerta di gas conviene e trasparente, però, risparmiare è davvero difficile.
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Bonus luce e gas 2020: scopri come ottenerlo
Tra le varie agevolazioni concesse dallo Stato alle famiglie a basso reddito, c’è il bonus luce e gas. Si tratta di uno sconto sulla bolletta che le famiglie possono richiedere al proprio fornitore d’energia e di gas naturale.
Naturalmente, l’accettazione della domanda è subordinata al possesso di alcuni requisiti fondamentali, primo tra tutti il reddito ISEE.
Bonus gas e luce: di cosa si tratta e come si richiede
È una agevolazione del 2020 per le famiglie disagiate, in particolare si tratta di un regime di compensazione della spesa sostenuta dai clienti domestici per fornitura di elettricità e gas naturale.
È stato introdotto dal Governo nel 2009 allo scopo di sostenere economicamente le famiglie in difficoltà, dandogli modo di risparmiare sulla spesa annuale per l’energia.
Il bonus luce e gas si ottiene attraverso il seguente iter:
- la famiglia, in possesso dei requisiti ISEE 2020, devono presentare la domanda bonus sociale presso i CAF, compilando i moduli necessari
- il CAF invia la documentazione al Comune.
- la domanda viene gestita dallo SGAte (Sistema delle agevolazioni sulle tariffe energetiche)
- tramite questo sistema avviene il riconoscimento e l’attivazione del regime di compensazione a favore dei cittadini
- il cliente beneficiario riceve una lettera scritta dalla SGAte nella quale viene comunicata la data di inizio e l’importo spettante, oltre che la scadenza dell’agevolazione e i termini per il rinnovo.
Requisiti ISEE e nuova DSU
Il requisito fondamentale per effettuare una richiesta di bonus sociale è un reddito ISEE basso, che qualifica le famiglie come disagiate.
Il bonus, infatti, è una forma di sostegno da parte dello Stato italiano riconosciuto alle famiglie più in difficoltà.
È importante sottolineare che, conseguentemente all’entrata in vigore della riforma ISEE, per presentare la domanda è necessaria la DSU 2020, cioè la dichiarazione sostitutiva rilasciata dall’INPS in circa 10 giorni lavorativi.
La nuova soglia, per effetto della delibera 499/2019/R dell’Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente (ARERA), è stata innalzata da 8.107 a 8.265 euro.
È stato stimato che questo innalzamento permetterà a circa 200.000 famiglie in più di accedere all’agevolazione.
Le condizioni per ottenerlo, invece, rimangono le stesse.
Requisiti per ottenere il bonus luce 2020
ISEE basso
Hanno diritto al bonus tutti clienti domestici (le famiglie, non imprese, professionisti, ditte individuali o società) che:
- hanno installato nella propria abitazione un contatore elettrico fino a 3 kW (per nuclei fino a 4 persone)
- hanno installato nella propria abitazione un contatore elettrico da 4,5 kW con più di 4 persone residenti
- sono in possesso di un ISEE fino a 8.256 euro o 20.000 con almeno 4 figli a carico
Per quanto riguarda il concetto di figli a carico, s’intende:
- figli con reddito complessivo IRPEF non superiore a 2.840,51 euro lordi. L’età, gli studi, il tirocinio gratuito o la convivenza del figlio con i genitori o che si trovi all’estero non costituiscono discriminanti nell’assegnazione.
- Inoltre, con la legge di Bilancio, il limite di reddito sale a 4000 euro fino a 24 anni.
Disagio fisico
I clienti domestici che hanno a carico nella loro abitazione una persona affetta da una grave forma di malattia, per il mantenimento in vita della quale sono necessarie apparecchiature elettromedicali, hanno diritto al bonus luce.
È fondamentale, però, che la famiglia sia in possesso della documentazione dell’ASL attestante la necessità delle suddette apparecchiature.
Requisiti per ottenere il bonus gas 2020
Hanno diritto al bonus tutti clienti domestici che hanno una fornitura di gas naturale nella propria abitazione e sono in possesso dei seguenti requisiti:
ISEE fino a 8.256 euro o 20.000 con almeno 4 figli a carico con contatore gas non superiore a G6.
È bene ricordare, però, che il bonus sociale pur essere riconosciuto solo alle utenze rifornite da rete, anche se in condominio, e non a chi usa gas in bombola o GPL.
Ammontare e durata dello sconto
L’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico (AEEG) aggiorna ogni anno, entro il 31 dicembre, gli sconti in bollette che spettano alle famiglie coi requisiti.
Quest’anno lo sconto ammonta a:
- 132 euro per 1-2 componenti
- 161 euro per 3-4 componenti
- 194 euro da 4 componenti in su
Come già scritto precedentemente, lo sconto avrà una durata di 12 mesi dall’attivazione, al termine dei quali l’utente dovrà rinnovare la richiesta per continuare a usufruirne.
Lo sconto sarà detratto direttamente in bolletta, suddiviso nelle diverse bollette dei 12 mesi dall’attivazione.
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