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Crisi energetica globale: risparmio e stoccaggio per affrontare l’inverno

Una crisi energetica globale, così l’ha definita l’Agenzia Internazionale dell’Energia in un recente report, la prima della storia. La situazione attuale, soprattutto in Europa, è difficile: dopo dieci giorni di chiusura del gasdotto Nord Stream per manutenzione, il flusso è ripartito ma non è certo cosa accadrà alle soglie dell’inverno. Secondo la AIE, entro il 1° ottobre l’Italia dovrebbe riempire i serbatoi di stoccaggio al 90% per poter fronteggiare l’inverno senza gravi disagi. Tuttavia, senza l’apporto della fornitura russa potrebbe essere impossibile: le forniture alternative, come quelle dell’Algeria, non sono sufficienti. Sarà fondamentale tagliare una parte dei consumi energetici, ovvero risparmiare gas.

Stoccaggio e fornitori alternativi non bastano

L’aumento delle forniture di gas dall’Algeria, dall’Azerbaigian e dalla Norvegia, oltre all’accordo con gli Stati Uniti per il GNL, rappresentano passi importanti verso l’indipendenza energetica dalla Russia ma non bastano a superare la crisi del gas e ad assicurarci un inverno senza sorprese. È richiesto, come sottolinea l’AIE nel suo report, un ulteriore sforzo ai cittadini europei. Nei prossimi tre mesi sarà necessario un risparmio di 12 miliardi di metri cubi e affinché ciò sia possibile occorrerà la collaborazione di tutti, non solo delle aziende ma anche delle famiglie. In particolare, sono le industrie energivore a dover per prime ridurre i consumi.

AIE: 5 punti per fronteggiare la crisi energetica globale

Nel suo report la AIE propone 5 raccomandazioni per fronteggiare la crisi dell’energia in vista dell’inverno prossimo ma con uno sguardo di lungo periodo.

La prima raccomandazione riguarda le industrie energivore. Per ridurre i consumi di gas AIE propone l’introduzione di piattaforme d’asta con lo scopo di incentivare gli utenti UE di gas industriale a utilizzarne di meno.

La seconda, più controversa, riguarda la diversificazione dell’energia in questa crisi energetica globale. In particolare, AIE propone di ridurre al minimo l’impiego del gas nel settore energetico, ripiegando temporaneamente su carbone e petrolio e su fonti a basse emissioni di CO2, come il nucleare.

Decisamente più lucida e lungimirante era stata la strategia in 10 punti (“A 10-Point Plan to Reduce the European Union’s Reliance on Russian Natural Gas”) proposta qualche mese.

La terza raccomandazione, invece, invita a migliorare il coordinamento tra gli operatori di gas e energia elettrica di tutta l’Europa. Un invito in linea con le recenti esortazioni del governo tedesco ai Paesi UE a firmare i contratti di solidarietà previsti dal regolamento europeo sui piani di emergenza energetica.

La quarta riguarda il tema del risparmio energetico, di cui abbiamo parlato sopra. Per affrontare questa crisi energetica globale è necessario che anche le singole famiglie si assumano delle responsabilità e riducano i loro consumi eliminando gli sprechi. A questo proposito, secondo l’agenzia sarà importante il ruolo delle istituzioni nel preparare i cittadini ai cambiamenti in arrivo, sensibilizzando l’opinione pubblica in merito alla questione.

Come ultimo punto, l’AIE suggerisce di armonizzare la pianificazione delle emergenze a livello nazionale ed europeo.

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