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Il greenwashing deve finire: le raccomandazioni dell’Onu per evitarlo

Il greenwashing pesa sugli impegni climatici e la COP27, in corso in questi giorni, rappresenta purtroppo un’occasione per i paesi di trasmettere un’immagine di sostenibilità ambientale, promettere tanto per poi non mantenere. Si tratta di greenwashing a più alti livelli, una pratica che deve essere messa in evidenza e combattuta.

Il primo documento presentato dall’Onu in apertura della conferenza di Sharm El-Sheikh, il report “Integrity Matters: Net Zero Commitments by Businesses, Financial Institutions, Cities and Regions”, riguarda proprio il pericolo dell’ambientalismo di facciata e descrive quali azioni possono essere considerate realmente ambientaliste e quali sono da ritenere in malafede.

Per tracciare una linea netta di demarcazione il documento delle Nazioni Unite propone alcune raccomandazioni fondamentali.

Le raccomandazioni dell’Onu sull greenwashing

Le raccomandazioni delle Nazioni Unite contenute nel documento presentato alla COP27 sono rivolte in primis ad aziende ed istituzioni e riguardano soprattutto le modalità di comunicazione degli obbiettivi climatici, ma sono anche utili a riconoscere e smascherare i tentativi di greenwashing. Ecco le principali:

  • Non annunciare impegni generici ma elaborare piani di transizione ben definiti
  • Fissare azioni concrete e dimostrabili, tempistiche ben definite e obbiettivi di breve, medio e lungo termine. Stabilire degli obbiettivi intermedi è utile a misurare i progressi.
  • Impegnarsi a ridurre direttamente le proprie emissioni attraverso la catena del valore e utilizzare sistemi di carbon offset affidabili solo come un obbiettivo aggiuntivo. È importante evitare scorciatoie come l’acquisto di carbon credits , spesso non garantiti.
  • Concentrarsi sul taglio delle emissioni assolute invece che sulla riduzione dell’intensità di emissioni.
  • Non dichiarare di essere sulla strada verso le zero emissioni nette quando si continua a investire sulle fonti fossili o su pratiche dannose come la deforestazione.
  • Non annunciare impegni climatici ma allo stesso tempo fare pressioni, in modo diretto o indiretto, sulle istituzioni al fine di indebolire le politiche climatiche (un ottimo esempio di greenwashing).
  • Allineare gli investimenti, gli appoggi politici e la propria comunicazione agli obiettivi di decarbonizzazione che sono stati fissati.
  • Mantenere la massima trasparenza sui propri risultati attraverso la pubblicazione periodica di rapporti.
  • Accelerare la definizione normativa degli impegni di decarbonizzazione (climate pledge), iniziative private sono ormai inadeguate.

Climate pledge: 5 principi da seguire

Le raccomandazioni dell’Onu posso quindi essere riassunte da 5 principi fondamentali su cui deve fare rifermento ogni impegno di decarbonizzazione:

  • Ambizione nella definizione degli obiettivi
  • Integrità nell’allineare azioni e investimenti agli impegni dichiarati
  • Trasparenza sui propri progressi
  • Credibilità scientifica dei dati
  • Equità e giustizia

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