
Solare termico: come risparmiare sulla bolletta del gas
Il solare termico è la scelta giusta per chi ha deciso di risparmiare sulla bolletta del gas e rendersi più indipendente dal punto di vista energetico. Grazie alla tecnologia dei pannelli solari termini, infatti, si possono realizzare impianti solari che producono acqua calda sanitaria e acqua per il riscaldamento a costo zero.
Il solare termico rappresenta quindi una ottima alternativa al metano ad uso domestico e permette di abbattere fortemente i costi del riscaldamento e la bolletta del gas.
In questo articolo, ti spieghiamo il funzionamento di questa tecnologia e ti mostriamo i vantaggi e i costi dell’installazione di un impianto.
Partiamo!
Come funziona il solare termico
I pannelli solari termici sono in grado di convertire la luce solare in calore e con esso scaldare un fluido. Per fare questo i pannelli sfruttano l’effetto serra intrappolando i raggi solari impedendo a essi di disperdersi nell’atmosfera. Così il calore rimane all’interno del pannello e viene impiegato per scaldare l’assorbitore, un componente che poi lo trasferirà al fluido termovettore che scorre nelle tubazioni del pannello. L’acqua, così riscaldata, sarà quindi disponibile all’utilizzo o potrà essere raccolta e immagazzinata.
Esistono varie tipologie di impianti solari termici che si possono distinguere in base alla modalità di circolazione del fluido e alla tecnologia che sfrutta il collettore. Descriviamo le più importanti.
Solare termico a circolazione naturale e forzata
In base alla modalità di circolazione dell’acqua si distinguono due tipologie di pannelli solari termici: a circolazione naturale e a circolazione forzata.
Nella prima tipologia la circolazione dell’acqua è assicurata dall’azione della differenza di densità, questa fa in modo che i liquidi caldi tendano a spostarsi verso l’alto mentre quelli più freddi scendono verso il basso. Affinché sia sfruttare questo principio è necessario che il serbatoio sia posizionato al di sopra del pannello. Questa soluzione è attualmente meno utilizzata perché durante l’inverno il serbatoio, molto esposto, riduce l’efficienza dell’impianto.
La tipologia si solare termico a circolazione forzata, invece, consiste in impianti che prevedono l’installazione di una pompa di circolazione. Grazie all’azione della pompa, in questo tipo di impianto è possibile posizionare il serbatoio di accumulo lontano dai pannelli. Una caratteristica che rende la tipologia a circolazione forzata più facile da adattare alla struttura degli edifici e da integrare dal punto di vista architettonico.
Per alla sua versatilità, questa tipologia viene impiegata con successo anche in ambito non domestico, come ad esempio su capannoni industriali.
Altre tipologie
Ulteriori distinzioni tra diverse tipologie di impianti termici solari dipendono dalla tecnologia utilizzata nei collettori. Ecco tre tipologie di pannelli:
- Pannello solare piano vetrato e scoperti
- Pannello solare termico sottovuoto
- Pannello solare termico selettivo
I collettori piani vetrati presentano una camera isolata composta da una lastra di vetro trasparente e una scocca isolata sottostante. Questi due componenti creano l’effetto serra permettendo il passaggio delle radiazioni in ingresso e bloccando quelle in uscita. All’interno della camera è montato il già citato assorbitore che trasferisce il calore all’acqua circolante nei tubi. Una variante di questa tecnologia sono i collettori scoperti, ovvero esposti direttamente alla luce solare, che però hanno un’efficienza minore.
I pannelli solari termici sottovuoto, invece, hanno una struttura molto diversa: sono costituiti da una serie di tubi vetrati all’interno dei quali sono montati assorbitori isolati con il vuoto. Si tratta di una tipologia più costosa ma decisamente più efficiente e adatta anche a luoghi in cui le condizioni climatiche sono sfavorevoli.
Infine, i pannelli solari termici selettivi sono una tipologia simile a quella dei pannelli piani vetrati ma migliore in termini di efficienza energetica. A renderli più efficienti è un trattamento della superficie vetrata che riduce la dispersione di energia causata dalla capacità del pannello di riflettere la luce.
Quanto conviene il solare termico?
Come detto, un impianto solare può abbattere la bolletta del gas producendo acqua calda sanitaria e per il riscaldamento. È possibile, infatti, risparmiare fino al 60% sull’acqua calda e fino al 35-40% sul consumo di energia complessivo dell’edificio.
Per assicurare il massimo rendimento, naturalmente, è bene abbinare ai pannelli solari termici tecnologie a basso consumo come caldaie a condensazione, sistemi di riscaldamento a pavimento e pompe di calore.
Un ulteriore vantaggio è rappresentato dall’aumento del valore dell’immobile, perché l’installazione di un impianto solare termico ne migliora la classe energetica. Si tratta perciò di un ottimo investimento che è reso più accessibile dai vari sgravi fiscali e bonus previsti dal Governo.
Read MoreFacciamoci sentire boicottando tutti insieme il regime russo e la sua guerra in Ucraina: aderiamo allo STOP DELL’USO DEL GAS.
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Smart home e risparmio energetico: la tua casa domotica
Una Smart Home è una casa che integra un sistema tecnologico, detto “domotico”, in grado di migliorare il comfort, la sicurezza e la gestione dell’energia.
Con l’avvento della domotica le nostre case diventeranno sempre più “intelligenti”. Potremo controllare tutti i sistemi a distanza e tenere sotto controllo i consumi energetici.
È proprio quest’ultimo il vantaggio più interessante della smart home.
Un sistema domotico di controllo, infatti, può realmente garantire un significativo risparmio energetico e un’ottimizzazione dei costi di gestione.
Questo perché utilizza l’energia in maniera mirata solo dove è richiesta e per il tempo necessario.
Sistema domotico vs tradizionale
In un impianto tradizionale la climatizzazione, l’utilizzo dell’energia e dell’acqua, gli elettrodomestici, il telefono e i sistemi di sicurezza sono controllati da un semplice interruttore.
In un sistema domotico, invece, il funzionamento degli elettrodomestici viene coordinato in modo autonomo.
Parliamo di un sistema ad alta tecnologia che permette di gestire tutte le utenze della casa anche a distanza con un software installato sul proprio smartphone o tablet.
Un impianto elettrico con domotica, inoltre, rileva una serie di livelli di operatività che vanno al di là della differenza tra acceso e spento.
Grazie a sensori, raccoglie ed elabora le informazioni per regolare automaticamente il consumo di energia in base alle necessità delle persone.
Dispositivi smart home
Le funzioni che rendono un sistema domotico così efficace nel risparmio energetico, sono rese possibili da una serie di dispositivi intelligenti.
Ecco alcuni esempi tipici di dispositivi “smart home”:
- prese smart. Tengono sotto controllo l’energia utilizzata dall’impianto;
- termostati intelligenti. Sono in grado di accendersi e spegnersi in modo automatico e regolare il riscaldamento di una stanza in base alla temperatura esterna e alla presenza di qualcuno all’interno;
- impianti di illuminazione intelligente. Dispositivi che si regolano automaticamente. Ad esempio, accendono le luci quando una persona entra in una stanza e le spengono quando esce;
- sistemi di controllo remoto degli elettrodomestici. Grazie ai quali l’utente può attivarli quando è fuori casa. Ad esempio, accendere il boiler, far partire la lavatrice, spegnere un elettrodomestico dimenticato acceso, attivare l’irrigazione del giardino (o lasciare che sia regolata in automatico in base a orari e clima)
Il risparmio energetico di una smart home è reale e può arrivare fino al 25% sul totale dei consumi all’anno. Grazie soprattutto ai risparmi su illuminazione e riscaldamento
Inoltre, investire in un sistema domotico ha un impatto anche sul valore dell’immobile, perché ne fa aumentare il prezzo sul mercato.
E tu che cosa ne pensi della domotica? Quanto è “smart” la tua casa?
Read MoreSe ti sta a cuore il risparmio energetico e la tutela dell’ambiente, scopri Futura Energie! Ti offriamo solo energia da fonti rinnovabili! Contattaci al numero verde 800 685 585 o tramite il nostro form.

Come calcolare la potenza della caldaia per riscaldamento
Calcolare la potenza della caldaia necessaria a scaldare adeguatamente la tua casa, può portare a notevoli vantaggi in fatto di risparmio e di comfort.
Se stai pensando di cambiare la tua caldaia, ti consigliamo di non prendere decisioni affrettate e non basarti solamente su consigli e offerte del momento.
Perché non approfittare di una svendita convenientissima o basarsi sull’esperienza di qualcuno che ha già installato un certo modello e si trova bene? Ti chiederai.
La risposta è che ogni abitazione ha caratteristiche diverse, e di conseguenza, esigenze specifiche. Ecco perché è importante imparare a calcolare la potenza della caldaia.
La formula per calcolare la potenza della caldaia
Calcolare la potenza della caldaia è piuttosto semplice. I parametri di cui hai bisogno sono:
- il volume dell’appartamento, ovvero la superficie in metri quadrati moltiplicata per l’altezza del soffitto
- il fabbisogno di calore dell’appartamento, che si misura in kW/m³
Il valore di quest’ultimo parametro dipende da una serie di caratteristiche tecniche dell’edificio. In media è 0,05 kW/m³ ma nel caso di un edificio con un ottimo isolamento termico, il valore può scendere a 0,03 kW/m³. Mentre, in edifici molto datati e con infissi inefficienti il fabbisogno di calore può toccare 0,10 kW/m³.
Anche la fascia climatica è un parametro da tenere in considerazione. A seconda della zona in cui vivi, devi moltiplicare la superficie dell’abitazione per:
- 1,15 per le località dal clima mite
- 1,20 per luoghi oltre i 500 metri d’altezza dal mare e con un clima freddo
- 1,10 se la tua abitazione dista oltre 70 km dalla costa e il clima è freddo
Ottenuti tutti i parametri, possiamo passare a calcolare la potenza della caldaia con la formula:
Potenza caldaia = volume abitazione x fabbisogno di calore
Un esempio pratico
Proviamo ora a mettere in pratica quanto spiegato. Immaginiamo di dover calcolare la potenza della caldaia adeguata a un appartamento di 100 mq di superficie e di 3 m d’altezza, con un fabbisogno di calore nella media (0,05 kW/m³).
Secondo la formula vista precedentemente, moltiplicheremo il volume dell’abitazione (dato dalla superficie per l’altezza: 100 mq x 3 m) per il fabbisogno di calore.
Potenza caldaia= 300 m³ x 0,05 kW/m³= 15 kW
Ecco fatto! 15 kW sarà la potenza che dovrà avere la tua caldaia.
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Perché il 5G è il futuro delle telecomunicazioni e non solo
Dobbiamo farcene una ragione. Il passaggio alla nuova generazione di reti wireless consisterà in un salto tecnologico molto più importante di quello avvenuto con l’introduzione del 4G. Il 5G, infatti, promette di rivoluzionare il mondo delle telecomunicazioni e realizzare la tanto citata Internet of Things (IoT), la Internet delle cose.
I vantaggi della nuova tecnologia 5G sono molteplici e notevoli ma esistono anche alcuni dubbi che potranno essere fugati solo col tempo. Ecco perché il 5G è il futuro delle telecomunicazioni e non solo.
La larghezza della banda
Il 5G funziona sfruttando tre fasce di frequenze: bassa (694-790 Mhz), media (3,6-3,8 GHz) e alta (26,5-27,5 GHz). Le frequenze basse sono in grado di percorrere distanze molto più lunghe di quelle alte, ma possono trasmettere meno dati per unità di tempo (bit al secondo, bit/s). Le frequenze alte, invece, possono trasportare grosse quantità di dati per unità di tempo ma per distanze molto inferiori. Gli ostacoli fisici, inoltre, possono essere superati molto meglio da una frequenza bassa che da una alta.
Ciò significa che l’efficienza di una frequenza rispetto a un’altra dipende dallo scopo: uno smartphone che riproduce un video in streaming avrà necessità molto diverse da un elettrodomestico smart, ad esempio.
Ecco perché gli smartphone di nuova generazione 5G usano la tecnologia “Adaptive beam switching”, grazie alla quale possono cambiare banda di frequenza per mantenere stabile la connessione.
L’Internet delle cose
Il 5G promette di rendere possibile la connessione di strumenti, oggetti, elettrodomestici e veicoli per realizzare la cosiddetta Internet of Things (IoT), la Internet delle cose. Le applicazioni sono infinite:
- il monitoraggio di parametri micro-climatici nell’agricoltura
- la connessione delle auto che forniscono informazioni al guidatore ma, soprattutto, la connessione tra veicoli per la prevenzione degli incidenti
- il monitoraggio e la gestione della città e dell’ambiente (smart city)
- la gestione automatica o da remoto della casa per ridurre i consumi e migliorare la sicurezza (smart home)
- la connessione dei contatori per una fatturazione più precisa e la gestione da remoto (smart metering)
- in ambito industriale, la connessione dei macchinari e degli operatori per migliorare la produzione
Risparmio energetico
Secondo statistiche prodotte dalla GSM Association, il settore delle comunicazioni è responsabile di un consumo d’energia tra il 2% e il 3% a livello globale. Un dato che mostra il notevole impatto ambientale del settore.
Uno dei vantaggi della tecnologia 5G di cui si parla poco, è che essa può dare alle telecomunicazioni un’impronta più ecologica e sostenibile. Ogni passaggio da una generazione di rete mobile a quella successiva, infatti, comporta un aumento di almeno dieci volte nell’efficienza energetica (dato di NGMN Alliance).
La tecnologia 5G, infatti, permette di stabilire delle fasce orarie in cui il traffico di comunicazione è molto basso, e di attivare la modalità di sospensione. La tecnologia del 4G prevede già oggi lo spegnimento dell’amplificatore di potenza, riducendo del 20% il consumo di energia, ma con il 5G si potrà raggiungere un risparmio energetico di circa il 50%.
Inoltre, grazie all’intelligenza artificiale, il sistema potrà funzionare autonomamente e fornire costantemente informazioni su disponibilità, capacità, prestazioni e stabilità della rete, nonché sui consumi.
Dubbi e svantaggi
Come consueto, all’introduzione di una nuova tecnologia vengono sollevati dubbi sulla stessa. Nel caso del 5G, la preoccupazione principale è rappresentata da eventuali danni alla salute. Si tratta, comunque, di paure infondate e spesso irrazionali. È strano, infatti, che l’introduzione della rete 3G e poi di quella 4G non abbiano provocato le stesse proteste.
Il 5G emette radiazioni a microonde, esattamente come fa qualsiasi altro strumento 4G, Wi-Fi e Bluetooth. Le ricerche scientifiche hanno confermato che le onde elettromagnetiche non risultano pericolose per la salute umana finché non raggiungono le frequenze dei raggi X.
Anche le frequenze più alte del 5G sono molto al di sotto di queste radiazioni e ciò significa che sono sicure e non ionizzanti.
Ciò che la comunità scientifica ha il compito di stabilire è se un’alta concentrazione di antenne 5G possa essere un pericolo.
Ad oggi, pertanto, non ci sono ragioni sufficienti a giustificare la preoccupazione destata dal 5G. Ulteriori riflessioni sono rimandate a quando avremo maggiori dati a disposizione.
Per quanto riguarda gli svantaggi, esiste il rischio che il mondo debba sostenere un notevole costo ambientale dovuto alla sostituzione di miliardi di dispositivi di vecchia generazione. Per sfruttare la rete 5G, infatti, dovremo dotarci di nuovi dispositivi, in quanto la tecnologia 5G è profondamente diversa da quella del 4G.
Se questa enorme mole di rifiuti elettronici non saranno smaltiti o,ci si augura, riciclati adeguatamente il costo ambientale potrebbe essere altissimo. Fortunatamente, però, la sostituzione avverrà in modo graduale nei prossimi anni.
Il 5G è un passo enorme verso il futuro. Spetta a noi informarci e utilizzarlo per migliorare le nostre vite.
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Il condizionatore fa lievitare la tua bolletta? Niente paura!
L’estate è ormai inoltrata e il caldo umido attanaglia le nostre città, è normale quindi affidarci al nostro amato condizionatore.
Il suo utilizzo, però, può far crescere l’importo della nostra bolletta di quasi il 30%.
Non rinunciare al comfort
Ecco qualche consiglio per ovviare a questo inconveniente senza rinunciare al comfort del condizionatore:
1) Scegliere un condizionatore ad alta efficienza (classe A, A+ e A++ e superiori) che garantisca minori consumi energetici
Ad esempio, sostituire un classe B con un classe A+ riduce il costo fino al 20%. Approfitta delle detrazioni fiscali tutt’ora offerte dallo Stato per cambiare condizionatore.
2) Usare il condizionatore come deumidificatore
La percezione del caldo, infatti, non dipende solo dalla temperatura ma anche dall’umidità. Utilizzando la funzione di deumidificatore è possibile ridurre i costi fino al 13%.
3) Non abbandonare il ventilatore
Una volta rinfrescata una stanza col condizionatore, azionare il ventilatore diffonderà l’aria fresca.
4) Abbassare le tapparelle nelle ore più calde per aiutare l’impianto a raggiungere la temperatura ideale
5) Chiudere tutte le finestre per evitare di disperdere l’aria fresca
Questo accorgimento può generare un risparmio del 6% sui consumi.
6) Programmare in maniera corretta la temperatura durante la notte
Oltre a proteggere la salute, in questo modo è possibile risparmiare fino al 10% d’energia.
7) Fare manutenzione
È importante mantenere il condizionatore pulito, sia per la salute delle persone, sia per assicurarsi che l’impianto funzioni al 100% della sua efficienza. Basta una pulizia annuale dei filtri per diminuire il consumo energetico fino all’8%.
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