
Il passaggio al mercato libero dell’energia sarà graduale
Dal 1° gennaio è partito il passaggio al mercato libero dell’energia, che come comunicato da tempo dall’Autorità, avverrà in modo graduale nel corso dei prossimi dodici mesi.
Il passaggio riguarda le piccole imprese, le microimprese, i clienti domestici ma con modalità diverse che spiegheremo in questo articolo.
A scanso di equivoci vogliamo sottolineare fin da subito che non c’è rischio di rimanere senza fornitura energetica. La legge ha previsto un periodo di transizione per chi dovesse ritardare il passaggio.
Parliamo ora più in dettaglio delle modalità con cui avverrà il processo.
Passaggio al mercato libero
Le imprese
La graduale rimozione della tutela di prezzo e il passaggio al mercato libero dell’energia è già in corso per:
- Tutte le piccole imprese, ovvero con numero di dipendenti tra 10 e 50 e/o fatturato annuo tra 2 e 10 milioni di euro, che sono titolari di punti di prelievo in “bassa tensione”
- Le microimprese, ovvero con meno di 10 dipendenti e fatturato annuo non superiore a 2 milioni di euro, che sono titolari di almeno un punto di prelievo con potenza contrattuale impegnata superiore a 15 kW
Tra tutte queste imprese, quelle che non avranno ancora effettuato il passaggio al mercato libero dell’energia verranno assegnate al servizio a tutele graduali presso a un fornitore scelto dalla ARERA e alle condizioni previste dalla stessa.
Il processo di assegnazione avverrà in due fasi:
- Dal 1° gennaio 2021 al 30 giugno 2021 il cliente resterà con il vecchio fornitore del servizio di maggior tutela. Sarà, però, sottoposto a nuove condizioni contrattuali (quelle dell’offerta PLACET). Il prezzo, invece, resterà quasi invariato tranne per la “spesa energia”.
- Dal 1° luglio 2021, il cliente che non avrà ancora sottoscritto un contratto con un fornitore del libero mercato verrà assegnato attraverso aste territoriali. Le condizioni contrattuali rimarranno quelle dell’offerta PLACET, ma varieranno i costi di commercializzazione e sbilanciamento (definiti dall’Autorità prima delle aste). Inoltre, sarà applicato un prezzo unico nazionale determinato sulla base dei prezzi di aggiudicazione delle aste.
A inizio di luglio, chi non avrà ancora effettuato la propria scelta riceverà una comunicazione dall’operatore entrante. La comunicazione riporterà:
- i contatti dell’operatore assegnato
- le condizioni di erogazione del servizio
- le condizioni per recedere dal contratto
- i riferimenti di ARERA per ottenere tutte le informazioni
Le famiglie
Una buona notizia per tutti i clienti domestici che non hanno ancora effettuato il passaggio al mercato libero dell’energia: il termine ultimo è stato prorogato al 1° gennaio 2022.
Ciò significa, che a differenza di quanto detto per le imprese, le famiglie hanno ancora un anno di tempo per scegliere il proprio fornitore d’energia del mercato libero.
Il nostro consiglio, e quello dell’Autorità, è quello di non rimandare ancora a lungo questa scelta.
Il cliente che si attiva per tempo ed esplora le varie offerte d’energia presenti sul mercato ha maggiori possibilità di trovare il fornitore giusto per le proprie esigenze.
Se ti senti perso in questo mare di offerte, concentrati sui valori più importanti: risparmio e sostenibilità
Risparmiare è un’esigenza di tutti ma il rispetto dell’ambiente è un principio sacro, perché tutti abbiamo il dovere di consegnare alle generazioni future un mondo sano in cui realizzare i propri sogni.
Se ti rispecchi in questi valori, allora Futura Energie è il fornitore perfetto per te.
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Sostenibilità: Il 2021 sarà l’anno più green di sempre
L’anno più green potrebbe essere il 2021
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Bonus sociale 2021: dal 1° gennaio diventa automatico
Anche per il 2021 sarà garantito il bonus sociale alle famiglie in condizioni di disagio economico o fisico, oltre che ai nuclei familiari numerosi.
Per avere accesso al consueto sconto sulle bollette di luce, gas e acqua potabile, però, quest’anno la procedura sarà molto più semplice.
Dal 1° gennaio l’agevolazione diverrà automatica.
Ciò significa che i potenziali beneficiari del bonus sociale non dovranno presentare alcuna la richiesta di ammissione, perché il bonus sarà calcolato in base al numero di componenti della famiglia e alla tipologia dell’agevolazione.
Nel 2019, secondo i dati della ARERA:
- 970.277 famiglie hanno usufruito del bonus elettrico. 829.209 per disagio economico e 41.068 per disagio fisico. Per uno stanziamento totale di 135,5 milioni euro;
- 558.514 famiglie hanno avuto il bonus sociale gas. Stanziamento di 76,2 milioni di euro;
- 447.213 famiglie hanno ottenuto il bonus idrico. Stanziamento di circa 13,7 milioni di euro.
Veniamo ora ai requisiti necessari per rientrare tra i beneficiari del bonus sociale 2021.
I requisiti per il bonus sociale: ISEE e figli a carico
Abbiamo detto poc’anzi che l’assegnazione del bonus sociale avverrà in modo automatico, ma quali sono le soglie di reddito per accedervi?
Innanzitutto, è fondamentale certificare la condizione di vulnerabilità economica del nucleo familiare attraverso il ben noto a tutti ISEE, ovvero indicatore della situazione economica equivalente.
Potranno beneficiare del bonus sociale 2021:
- tutte le famiglie che non supereranno la soglia di 8.265 euro (per tutti i bonus);
- le famiglie con oltre 4 figli a carico che non supereranno la soglia di 20mila euro.
- In alternativa, i nuclei familiari che non sono titolari di reddito o pensione di cittadinanza o di carta acquisti (per il bonus elettrico).
Bonus sociale: gli importi
I bonus luce, gas e acqua hanno tutti la durata di dodici mesi, mentre l’importo varia:
- Luce. Varia in base al numero dei componenti della famiglia: 125 euro per 1-2 componenti; 148 euro per 3-4 componenti; 173 euro da 4 componenti in su. Lo sconto avviene direttamente sulla bolletta elettrica, rateizzato nelle bollette dei 12 mesi successivi alla presentazione della domanda.
- Gas. Varia a seconda della categoria d’uso associata alla fornitura, alla zona climatica del punto di fornitura e al numero dei componenti della famiglia: 32 euro fino a 4 componenti a prescindere dalla zona climatica solo per acqua calda sanitaria e cottura. Oppure, includendo anche l’uso per il riscaldamento, da 72 euro per zona climatica A/B a 183 euro per la zona climatica F.
- Acqua. Il bonus idrico garantisce la fornitura gratuita di 18,25 metri cubi di acqua all’anno a componente (50 litri per persona al giorno). Riguardo all’importo, invece, bisogna contattare il proprio gestore, in quanto le tariffe idriche non sono le stesse su tutto il territorio.
I tempi dell’erogazione
I tempi di attesa per ricevere il bonus dipendono dai vari step che la richiesta deve superare prima di essere accolta.
Dal momento in cui il bonus è in corso di erogazione, nella sezione “totale servizi di rete – quota fissa” della bolletta appariranno l’ammissione alla compensazione e il dettaglio dell’importo.
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Natale ecologico: come festeggiare rispettando l’ambiente
Passare un Natale ecologico significa non dimenticare il proprio amore per l’ambiente nemmeno nel periodo natalizio.
Le feste natalizie sono uno dei periodi più attesi dell’anno. Da qualche settimana in tutte le case fervono i preparativi affinché tutto sia perfetto per il giorno di Natale.
L’albero, gli addobbi, i regali, le riunioni di famiglia attorno a un tavolo colmo di manicaretti (Covid permettendo!). Rischiamo così di dimenticarci dell’ambiente e di tralasciare le quotidiane scelte sostenibili a cui teniamo tanto.
Ma come fare per ridurre il proprio impatto ambientale senza rinunciare alle nostre tanto amate tradizioni?
In questo articolo abbiamo voluto consigliarvi alcuni accorgimenti per un Natale ecologico ed ecosostenibile.
Buona lettura!
7 consigli per un Natale ecologico
1) Scegli un albero di Natale artificiale
Gli alberi di Natale sintetici sono prodotti con PVC e poliestere. Ciò significa che sono virtualmente eterni, possono essere usati e riusati molte volte a patto che siano conservati nella maniera più opportuna.
Nonostante si tratti di materiali plastici, e quindi non biodegradabili, sono comunque più sostenibili dei veri abeti, proprio perché sono riutilizzabili più volte.
Inoltre, quando l’abete artificiale si sarà logorato troppo, perdendo parte degli agi, potrai riutilizzarlo nuovamente per creare delle decorazioni. La creatività è una potente arma per ridurre l’impatto di qualsiasi prodotto non ecosostenibile.
Assicurati, però, di conservare e usare l’albero per almeno un decennio. Potrà sorprenderti ma per produrre un abete artificiale di circa 2 metri vengono emessi circa 40 kg di CO2, se lo cambi troppo spesso non farai altro che moltiplicare le emissioni di gas serra.
2) Vuoi un albero vero? Sì, ma ecosostenibile.
Se ci tieni particolarmente ad avere un abete vero, scegli di comprarlo in un vivaio per poi restituirlo alla fine delle festività.
Ricordati che si tratta di un essere vivente che dovrebbe stare in un bosco e non nel tuo soggiorno. Una volta finite le festività, piantalo in giardino, o nella natura, in modo che possa continuare a vivere.
3) Riutilizza le vecchie decorazioni
Evita di comprare ogni anno nuove decorazioni per la tua casa e per l’albero di Natale.
Nastri, palline, festoni e ninnoli sono solitamente realizzati in materiali plastici e possono durare molti anni. Se le tue decorazioni sono consumate, riciclale modificandole come vuoi e creandone di nuove. Dai sfogo alla tua creatività!
4) Scegli luci decorative a LED
Come noto le lampadine a LED consumano meno energia elettrica producendo la stessa luminosità di quelle tradizionali.
Ciò significa che sono un’ottima alternativa per ridurre i costi dell’energia e l’impatto ambientale.
Inoltre, se hai deciso di realizzare il tuo albero di Natale all’aperto, scegli luci alimentate a energia solare per azzerare completamente i consumi.
5) Fai regali utili
Questo sarà, probabilmente, il consiglio più impopolare che troverai in questo articolo. Tutti amiamo comprare e regalare oggetti belli ma superflui, che andranno a ingombrare le mensole e gli armadi dei nostri cari.
Questi oggetti, però, rappresentano uno spreco di materie prime e un inquinamento ingiustificato. Concentra la tua attenzione su prodotti davvero utili e preferisci la qualità alla quantità.
I tuoi cari ti ringrazieranno…e anche l’ambiente!
Inoltre, prendi in considerazione l’idea di regalare un prodotto ecosostenibile. Oggi ne trovi di ogni genere: dai libri all’abbigliamento, dal make up ai prodotti alimentari.
6) Evita la carta da regalo non riciclabile
Ricordi quanta carta da regalo e quante scatole hai gettato nella spazzatura i natali scorsi? Quello spreco può essere facilmente evitato, o perlomeno, ridotto di molto.
Esistono, infatti, molte alternative ecologiche. Puoi usare carta da imballaggio con la carta velina e i quotidiani reinventati in modo creativo, magari con spago e filo di stoffa, e frutta essiccata o rametti di abete per decorazione.
Inoltre, se vuoi una confezione riutilizzabile, puoi provare le sacche di stoffa e le borsa di tela, chiuse con un nastrino in tessuto. Il limite a queste soluzioni ecostenibili è solo la tua immaginazione: scatenala!
7) Scegli energia da fonti rinnovabili
L’energia che utilizzi ha un impatto sull’ambiente, questo lo sai già. Ma durante le festività natalizie tendiamo a consumare di più, è normale e non ci facciamo caso. “Non posso farci niente, è Natale!”, pensiamo.
E invece sì. Possiamo, anche in questo caso, consumare responsabilmente.
Come? Scegliendo un fornitore d’energia che ha cuore l’ambiente, come Futura Energie.
Noi ti offriamo solo energia certificata prodotta da fonti rinnovabili. Scopri di più su di noi e sui nostri valori, oppure contattaci al numero verde 800 685 585.
Troveremo insieme l’offerta giusta per le tue eco-esigenze.
Un’ultima cosa… Buon Natale e buone feste da Futura Energie!
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Smart home e risparmio energetico: la tua casa domotica
Una Smart Home è una casa che integra un sistema tecnologico, detto “domotico”, in grado di migliorare il comfort, la sicurezza e la gestione dell’energia.
Con l’avvento della domotica le nostre case diventeranno sempre più “intelligenti”. Potremo controllare tutti i sistemi a distanza e tenere sotto controllo i consumi energetici.
È proprio quest’ultimo il vantaggio più interessante della smart home.
Un sistema domotico di controllo, infatti, può realmente garantire un significativo risparmio energetico e un’ottimizzazione dei costi di gestione.
Questo perché utilizza l’energia in maniera mirata solo dove è richiesta e per il tempo necessario.
Sistema domotico vs tradizionale
In un impianto tradizionale la climatizzazione, l’utilizzo dell’energia e dell’acqua, gli elettrodomestici, il telefono e i sistemi di sicurezza sono controllati da un semplice interruttore.
In un sistema domotico, invece, il funzionamento degli elettrodomestici viene coordinato in modo autonomo.
Parliamo di un sistema ad alta tecnologia che permette di gestire tutte le utenze della casa anche a distanza con un software installato sul proprio smartphone o tablet.
Un impianto elettrico con domotica, inoltre, rileva una serie di livelli di operatività che vanno al di là della differenza tra acceso e spento.
Grazie a sensori, raccoglie ed elabora le informazioni per regolare automaticamente il consumo di energia in base alle necessità delle persone.
Dispositivi smart home
Le funzioni che rendono un sistema domotico così efficace nel risparmio energetico, sono rese possibili da una serie di dispositivi intelligenti.
Ecco alcuni esempi tipici di dispositivi “smart home”:
- prese smart. Tengono sotto controllo l’energia utilizzata dall’impianto;
- termostati intelligenti. Sono in grado di accendersi e spegnersi in modo automatico e regolare il riscaldamento di una stanza in base alla temperatura esterna e alla presenza di qualcuno all’interno;
- impianti di illuminazione intelligente. Dispositivi che si regolano automaticamente. Ad esempio, accendono le luci quando una persona entra in una stanza e le spengono quando esce;
- sistemi di controllo remoto degli elettrodomestici. Grazie ai quali l’utente può attivarli quando è fuori casa. Ad esempio, accendere il boiler, far partire la lavatrice, spegnere un elettrodomestico dimenticato acceso, attivare l’irrigazione del giardino (o lasciare che sia regolata in automatico in base a orari e clima)
Il risparmio energetico di una smart home è reale e può arrivare fino al 25% sul totale dei consumi all’anno. Grazie soprattutto ai risparmi su illuminazione e riscaldamento
Inoltre, investire in un sistema domotico ha un impatto anche sul valore dell’immobile, perché ne fa aumentare il prezzo sul mercato.
E tu che cosa ne pensi della domotica? Quanto è “smart” la tua casa?
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Come leggere la bolletta dell’energia elettrica
Leggere la bolletta della luce può essere un po’ complicato. Le tante diciture, sigle, voci e cifre possono confondere, è necessario fare un po’ di chiarezza. Con questo articolo la vostra bolletta dell’energia non avrà più segreti.
Partiamo!
Dati della fornitura
La prima pagina della bolletta dell’energia riporta i dati della fornitura di energia elettrica e del contratto stipulato.
Nell’intestazione troviamo il nome del fornitore, i relativi contatti e la tipologia di mercato di cui il contratto fa parte: mercato libero o mercato di maggior tutela.
Se in questa sezione della tua bolletta della luce appare il nome del tuo fornitore, significa che l’utenza è attiva nel mercato libero.
Se, invece, trovi la dicitura “Servizio Elettrico Nazionale”, allora la tua utenza fa ancora parte del mercato di maggior tutela.
Di seguito, o solitamente in un riquadro posizionato sulla sinistra della pagina, si trovano le caratteristiche tecniche della fornitura d’energia elettrica:
- Il numero dell’utenza. Chiamato anche numero cliente o codice cliente a seconda del fornitore, è un numero di riferimento dell’utenza specifico del fornitore in questione.
- Il codice POD. Il punto di prelievo dell’elettricità, indica con precisione il punto geografico in cui l’elettricità viene prelevata.
- La tipologia di pagamento. Può avvenire tramite bollettino postale, con domiciliazione bancaria o con addebito sul conto corrente.
- La tipologia di cliente. Domestico residente o domestico non residente.
- La potenza impegnata e quella disponibile.
- La tensione di fornitura monofase.
- Il totale da pagare.
Leggere la bolletta: le tariffe
Il costo dell’energia è un prezzo composto che comprende diverse voci in aggiunta al costo del kWh effettivo. Per farti un’idea immediata della tua spesa, puoi consultare le diciture:
- Costo medio unitario della bolletta, che corrisponde a una media dei costi della propria fornitura ma comprende sia le quote fisse che quelle variabili (oltre a ricalcoli o conguagli).
- Costo medio unitario della spesa per la materia energia, che rappresenta il costo medio delle attività svolte dal fornitore. Comprende il costo del kWh, gli importi fissi e gli eventuali corrispettivi per scaglioni di consumo.
Leggere la bolletta: La sintesi degli importi
Se vuoi sapere nel dettaglio quali costi compongono l’importo della tua bolletta, consulta il grafico a torta.
Lo troverai suddiviso in quattro voci di spesa principali:
- Spesa per la materia energia. Oltre al prezzo dell’energia, comprende le perdite di rete, la componente di dispacciamento e altro. Ed è fatta da due quote: una fissa (costo di commercializzazione, di vendita e dispacciamento) e una quota energia (proporzionale ai consumi, dispacciamento, sbilanciamento, perequazione energia).
- Spese per il trasporto e la gestione del contatore. Copre i costi di trasporto e distribuzione dell’energia, la gestione e la lettura dei contatori e dei dati delle letture. Si compone di una quota fissa (indipendente dai consumi), una quota potenza (proporzionale alla potenza impegnata) e una quota variabile (in €/kWh, dipende dalla quantità di energia trasportata).
- Spese per oneri di sistema. Costi che riguardano attività di interesse generale per il sistema elettrico. Per tutti i dettagli sugli oneri leggi questo articolo.
- Imposte. Si tratta dell’imposta erariale di consumo (accisa) calcolata sulla quantità di energia consumata e dell’IVA (imposta sul valore aggiunto. Ridotta al 10% per le forniture a uso domestico).
Solo la voce “materia energia” può essere oggetto di offerte concorrenziali dal parte dei fornitori privati. Le altre sono le stesse per tutti in quanto stabilite dalla ARERA.

I consumi
Grazie ai moderni contatori elettronici, nella bolletta dell’energia i consumi sono distinti in base alle fasce orarie F1, F2 e F3.
Inoltre, troverai tre voci di consumo:
- Consumo annuo. Somma dei consumi fatturati nell’arco degli ultimi 12 mesi.
- Consumo rilevato. Basato sulle letture fatte dal distributore o da autoletture.
- Consumo fatturato. Consumi fatturati in base alla tariffa.
Se nel leggere la bolletta trovi la dicitura “consumo stimato” o “lettura stimata” sappi che si tratta di una stima fatta sulla base dei tuoi consumi passati (storici). Il fornitore potrebbe sottostimare o sovrastimare i tuoi consumi, ma successivamente, quando sarà in possesso dei consumi reali, dovrà inviarti un conguaglio (o ricalcolo).
Ora la bolletta della luce non dovrebbe essere più un problema per te.
Quello che leggi non ti convince? Stai spendendo troppo?
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Consumi energetici: non basta il rimbalzo nel terzo trimestre
I consumi energetici nel 2020 sono in risalita dopo il crollo dovuto all’epidemia di Covid-19 ma i livelli del 2019 sono ancora lontani.
Secondo i dati pubblicati nell’ultimo numero dell’analisi trimestrale del sistema energetico nazionale da Enea, l’attività economica del nostro Paese nel terzo trimestre è cresciuta considerevolmente con un aumento del PIL pari al +16%, mentre la produzione industriale ha toccato un +18%.
Di conseguenza, anche i consumi energetici hanno seguito questo trend e hanno visto un aumento del 18% rispetto al trimestre precedente. Questo dato, però, resta più basso del 7% rispetto al 2019.
I consumi energetici nei primi 9 mesi del 2020
Nei primi nove mesi del 2020 il calo dei consumi è stato del 12% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
In particolare nel terzo trimestre, i consumi sono calati del 7% rispetto allo stesso periodo 2019 e le cause sono principalmente il calo della domanda di petrolio (-12%) e del carbone (-30%) e delle importazioni nette di elettricità (-26%).
La domanda di gas, invece, è rimasta abbastanza stabile con un calo dell’1%.
In quanto alle rinnovabili, sono l’unico settore energetico che ha visto una variazione positiva, con un +2%.
Il rimbalzo dei consumi nel terzo trimestre
Come detto, il rimbalzo dell’attività economica sul trimestre precedente ha avuto ripercussioni dirette anche sui consumi energetici, che nonostante questo, però, sono rimasti su livelli inferiori rispetto al 2019.
Più in dettaglio, i dati mostrano cali del 10% a luglio, del 7% ad agosto e del 4% a settembre. Per quanto riguarda ottobre 2020, le stime preliminari parlano di un -1% rispetto al 2019.
Decarbonizzazione ed emissioni di CO2
Dall’analisi trimestrale del sistema energetico nazionale da Enea, emergono anche buone notizie sul fronte della decarbonizzazione del sistema energetico italiano.
Solo nei primi 6 mesi del 2020, il saldo negativo ha toccato i 422 milioni di euro (erano 530 milioni in totale nel 2019). Questo grazie quasi esclusivamente all’importazione di veicoli elettrici, veicoli ibridi e accumulatori agli ioni di litio.
Anche sul fronte delle emissioni emergono segnali confortanti. Il calo delle emissioni, infatti, fa pensare che questo andamento per la fine del 2020 sarà in linea con gli obiettivi di riduzione fissati per il 2030.
Questa riduzione osservata nei primi tre trimestri, però, è stata causata per circa 2/3 dalla diminuzione del PIL. Il restante terzo, invece, è da attribuire a rinnovabili, accelerazione della decarbonizzazione nel settore elettrico e riduzione dell’intensità energetica dell’economia italiana.
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Il passaggio delle piccole imprese al mercato libero dell’energia
Dopo vari rinvii ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) ha stabilito il termine per il passaggio delle piccole imprese al mercato libero.
La data è stata fissata per il 1° gennaio 2021.
Per gestire la transizione, ARERA ha deliberato un servizio a tutele graduali con l’intento di supportare le piccole imprese che all’inizio dell’anno nuovo non avranno ancora effettuato il passaggio al mercato libero.
In questo modo, sarà garantita la continuità della fornitura e le piccole imprese avranno il tempo di scegliere l’offerta giusta per le proprie esigenze.
Chi ha diritto a beneficiarne
Le aziende che potranno beneficiare del regime di transizione sono:
- aziende da 10 a 50 dipendenti titolari di punti di prelievo connessi in bassa tensione e fatturato annuo compreso tra 2 e 10 milioni di euro
- aziende con punto di prelievo con potenza contrattualmente impegnata superiore a 15 kilowatt
L’assegnazione
L’assegnazione avverrà in due modalità diverse:
- provvisoria (per il periodo dal 1° gennaio 2021 al 30 giugno 2021) per gli esercenti della maggior tutela che già riforniscono il cliente
- mediante procedure concorsuali con i fornitori selezionati da dopo il 30 giugno (assegnazione a regime)
Le condizioni contrattuali saranno simili a quelle delle offerte Placet per tutto il periodo di assegnazione provvisoria e anche quello di assegnazione a regime.
Assegnazione provvisoria
In questa fase le condizioni economiche saranno quelle dei contratti a maggior tutela a eccezione del prezzo dell’energia elettrica.
Quest’ultimo, infatti, sarà determinato dalla media dei valori consuntivi del Pun (Prezzo Unico Nazionale), ovvero il prezzo di riferimento dell’energia elettrica rilevato sulla borsa elettrica italiana.
Gli esercenti della maggior tutela saranno tenuti a richiedere un’autocertificazione (da gennaio) che attesti i requisiti dimensionali delle microimprese.
Assegnazione a regime
Nell’assegnazione a regime, invece, al cliente finale saranno applicati:
- il prezzo della materia energia, che include una quota variabile
- corrispettivi minimi stabiliti dall’Autorità prima delle procedure concorsuali
- un prezzo unico a livello nazionale che dipende dai prezzi di gara.
Requisiti
Potranno partecipare alle procedure concorsuali operatori con questi requisiti minimi:
- requisiti di solidità economico-finanziaria, tra cui puntualità dei pagamenti a Terna (e distributrici) e il minimo capitale sociale versato di 100mila euro
- vari requisiti gestionali
- requisiti operativi come avere rifornito almeno 50mila clienti finali della maggior tutela.

Come calcolare la potenza della caldaia per riscaldamento
Calcolare la potenza della caldaia necessaria a scaldare adeguatamente la tua casa, può portare a notevoli vantaggi in fatto di risparmio e di comfort.
Se stai pensando di cambiare la tua caldaia, ti consigliamo di non prendere decisioni affrettate e non basarti solamente su consigli e offerte del momento.
Perché non approfittare di una svendita convenientissima o basarsi sull’esperienza di qualcuno che ha già installato un certo modello e si trova bene? Ti chiederai.
La risposta è che ogni abitazione ha caratteristiche diverse, e di conseguenza, esigenze specifiche. Ecco perché è importante imparare a calcolare la potenza della caldaia.
La formula per calcolare la potenza della caldaia
Calcolare la potenza della caldaia è piuttosto semplice. I parametri di cui hai bisogno sono:
- il volume dell’appartamento, ovvero la superficie in metri quadrati moltiplicata per l’altezza del soffitto
- il fabbisogno di calore dell’appartamento, che si misura in kW/m³
Il valore di quest’ultimo parametro dipende da una serie di caratteristiche tecniche dell’edificio. In media è 0,05 kW/m³ ma nel caso di un edificio con un ottimo isolamento termico, il valore può scendere a 0,03 kW/m³. Mentre, in edifici molto datati e con infissi inefficienti il fabbisogno di calore può toccare 0,10 kW/m³.
Anche la fascia climatica è un parametro da tenere in considerazione. A seconda della zona in cui vivi, devi moltiplicare la superficie dell’abitazione per:
- 1,15 per le località dal clima mite
- 1,20 per luoghi oltre i 500 metri d’altezza dal mare e con un clima freddo
- 1,10 se la tua abitazione dista oltre 70 km dalla costa e il clima è freddo
Ottenuti tutti i parametri, possiamo passare a calcolare la potenza della caldaia con la formula:
Potenza caldaia = volume abitazione x fabbisogno di calore
Un esempio pratico
Proviamo ora a mettere in pratica quanto spiegato. Immaginiamo di dover calcolare la potenza della caldaia adeguata a un appartamento di 100 mq di superficie e di 3 m d’altezza, con un fabbisogno di calore nella media (0,05 kW/m³).
Secondo la formula vista precedentemente, moltiplicheremo il volume dell’abitazione (dato dalla superficie per l’altezza: 100 mq x 3 m) per il fabbisogno di calore.
Potenza caldaia= 300 m³ x 0,05 kW/m³= 15 kW
Ecco fatto! 15 kW sarà la potenza che dovrà avere la tua caldaia.
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Energia Elettrica: Da cosa dipende il prezzo del KWh?
Il prezzo del kWh è ciò che determina in gran parte il prezzo dell’energia elettrica. Sappiamo che le bollette sono gravate da un certo numero di costi fissi, il costo del kWh, invece, varia nel tempo a causa di alcuni fattori.
Prima di tutto, dipende dal mercato di cui fa parte il proprio contratto. A seconda che si tratti di mercato tutelato o mercato libero, cambiano le modalità di definizione dei prezzi e la frequenza dei loro aggiornamenti.
Secondariamente, come tutti sappiamo, anche all’interno dello stesso contratto troviamo prezzi variabili. Questo dipende dall’esistenza di fasce orarie a cui corrispondono tariffe differenti.
Prezzo del kWh: Mercato tutelato vs Mercato libero
Il prezzo all’ingrosso dell’energia è basato sul PUN (prezzo unico nazionale), che dipende da vari fattori come le quotazioni del petrolio e del gas e la domanda nazionale di energia elettrica.
L’andamento del PUN influenza i prezzi ai consumatori finali che nel mercato tutelato sono stabiliti dall’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) ogni tre mesi.
Chi detiene ancora un contratto di fornitura del mercato tutelato, però, dovrà presto passare al mercato libero.
Dopo vari rinvii, infatti, la ARERA ha infine stabilito il termine per passare al mercato libero. La data fissata è il 1° gennaio 2021 per le imprese e il 1° gennaio 2022 per le famiglie.
Con l’avvento del mercato libero, si aprono grandi opportunità di risparmio per i consumatori.
Le società di vendita, infatti, possono proporre una vasta gamma di offerte, come ad esempio quelle in cui il prezzo del kWh rimane bloccato fino al termine dell’offerta proteggendo il cliente da eventuali rincari.
Le società, però, non sono tutte uguali. Se vuoi risparmiare, ma hai anche a cuore l’ambiente e la salute, prova Futura Energie: ti offriamo solo energia pulita e sostenibile. Contattaci al numero verde 800 685 585!
Le fasce di consumo
Come detto, il prezzo del kWh di energia elettrica dipende anche dalle fasce orarie. La maggior parte dei contratti, infatti, stabilisce tre differenti fasce di consumo: F1, F2 e F3.
La F1 è la fascia più costosa e copre le ore di maggior consumo: da lunedì a venerdì dalle ore 8 alle ore 19, escluse le festività.
Della F2, invece, fanno parte le ore intermedie: da lunedì a venerdì dalle ore 7 alle ore 8 e dalle ore 19 alle ore 23. Sono escluse le festività, mentre vi rientra anche il sabato dalle ore 7 alle ore 23.
Infine, la F3 è la fascia più economica e si applica agli orari notturni e ai giorni festivi: da lunedì a sabato dalle ore 23 alle ore 7, e le intere giornate festive.
Esistono, inoltre, tariffe biorarie (due fasce, F1 e F2) e monorarie (una sola fascia, F0).
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